La legge marziale in Ituri / Nord Kivu e la missione ONU in RD Congo
L’ORA DELL’ABROGAZIONE E DEL RITIRO
INDICE: 1. TAVOLA ROTONDA DI VALUTAZIONE DELLA LEGGE MARZIALE IN ITURI E NORD KIVU.
2. RAPPORTO DEL SEGRETARIO GENERALE, ANTONIO GUTERRES, AL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELL’ONU SULLA RDCONGO
a. La situazione di insicurezza nell’est della RDCongo
b. La riconfigurazione della Missione dell’ONU in RDCongo
i. La protezione della popolazione civile
ii. Il disarmo, la smobilitazione, il reinserimento e la stabilizzazione
iii. La riforma dei servizi di sicurezza
c. Il ritiro progressivo del personale militare della Missione
d. Osservazioni
1. TAVOLA ROTONDA DI VALUTAZIONE DELLA LEGGE MARZIALE IN ITURI E NORD KIVU
Il 14 agosto, a Kinshasa, sono iniziati i lavori della Tavola Rotonda sulla valutazione della legge marziale in vigore nelle province del Nord Kivu e dell’Ituri. Vi hanno partecipato dei delegati della Presidenza della Repubblica, dell’Assemblea Nazionale, del Senato, del Governo, della magistratura, dei deputati provinciali, dei governi provinciali, delle autorità tradizionali, delle confessioni religiose e della Federazione delle imprese del Congo. Indetta dallo stesso Presidente della Repubblica, questa iniziativa ha un carattere consultivo. L’obiettivo è quello di poter offrire al Presidente gli elementi necessari, affinché egli possa decidere se mantenere, riqualificare o mettere fine alla legge marziale che aveva instaurato il 6 maggio 2021, per tentare di risolvere il problema dell’insicurezza nel Nord Kivu e nell’Ituri.
Questo provvedimento è da tempo criticato da diverse personalità sociopolitiche del Nord Kivu e dell’Ituri, soprattutto a causa della mancanza di risultati tangibili, visto che la violenza perpetrata dai vari gruppi armati, tra cui le Forze Democratiche Alleate (ADF) nel Nord Kivu e la Cooperativa per lo Sviluppo del Congo (CODECO) in Ituri, non fanno che aumentare. Inoltre, è proprio durante la legge marziale che, nel Nord Kivu, il Movimento del 23 marzo (M 23), già sconfitto nel 2013, ha ripreso le ostilità, prendendo il controllo di ben tre territori (Rutshuru, Masisi e Nyiragongo).