Buona Quaresima! - Messaggio del Superiore Generale
Messaggio quaresimale dal nostro Superiore Generale, DG Roma
Carissimi confratelli,
da una settimana abbiamo iniziato il cammino quaresimale. Un rito semplice, un versetto biblico ha accompagnato il segno delle ceneri sulle nostre fronti: “convertitevi e credete al Vangelo” (Mc 1, 15). L’essenziale è lì: la parola di Dio come luce e forza di cambiamento della nostra vita.
La Quaresima è una preparazione per vivere l’avvenimento centrale della nostra vita: la passione, morte e risurrezione di Gesù Cristo. Ogni anno la Chiesa, quale madre, ci invita a percorrere questa strada.
Accogliamola con gioia e fiducia!
Le cose che si ripetono spesso rischiano di diventare un’abitudine e dunque perdere quella forza che le caratterizza. È ciò che può accadere anche durante il tempo quaresimale e addirittura nel tempo pasquale, se non facciamo attenzione.
Papa Francesco, come fa ogni anno, ci ha offerto un messaggio, il cui titolo è un versetto del Vangelo di Matteo: «Per il dilagare dell’iniquità, l’amore di molti si raffredderà» (24,12). Vorrei sottolineare alcuni punti della sua riflessione per camminare insieme con la Chiesa intera in questo tempo di grazia. Lasciamoci guidare dalle sue parole!
«Di fronte ad eventi dolorosi, alcuni falsi profeti inganneranno molti, tanto da minacciare di spegnere nei cuori la carità che è il centro di tutto il Vangelo».
I falsi profeti
Il Papa si chiede: «quali forme assumono i falsi profeti?». Ne sottolinea due:
- «Essi sono come “incantatori di serpenti”, ossia approfittano delle emozioni umane per render schiave le persone e portarle dove vogliono loro». Menziona le lusinghe del piacere di pochi istanti, e l’illusione del denaro.
- «Altri falsi profeti sono quei ‘ciarlatani’ che offrono soluzioni semplici e immediate». E qui parla tra gli altri di «quanti ancora sono irretiti in una vita completamente virtuale…»
“Da sempre il demonio, che è ‘menzognero e padre della menzogna’ (Gv 8,44), presenta il male come bene e il falso come vero, per confondere il cuore dell’uomo.” Ognuno di noi, perciò, è chiamato a discernere nel suo cuore ed esaminare se è minacciato dalle menzogne di questi falsi profeti.
Un cuore freddo
A continuazione, Papa Francesco invita a chiederci: «come si raffredda in noi la carità? Quali sono i segnali che ci indicano che in noi l’amore rischia di spegnersi?». Ed egli afferma,
- «Ciò che spegne la carità è anzitutto l’avidità per il denaro» con le conseguenze che ne derivano.
- «Anche il creato è testimone silenzioso di questo raffreddamento della carità».
- «L’amore si raffredda anche nelle nostre comunità. I segni più evidenti di questa mancanza di amore sono: l’accidia egoista, il pessimismo sterile, la tentazione di isolarsi e di impegnarsi in continue guerre fratricide, la mentalità mondana che induce ad occuparsi solo di ciò che è apparente, riducendo in tal modo l’ardore missionario»
Cosa fare?
«La Chiesa ci offre in questo tempo di Quaresima il dolce rimedio della preghiera, dell’elemosina e del digiuno».
- «Dedicando più tempo alla preghiera, permettiamo al nostro cuore di scoprire le menzogne segrete con le quali inganniamo noi stessi per cercare finalmente la consolazione in Dio».
- «L’esercizio dell’elemosina ci libera dall’avidità e ci aiuta a scoprire che l’altro è mio fratello: ciò che ho non è mai solo mio. Come vorrei che l’elemosina si tramutasse per tutti in un vero e proprio stile di vita… che anche nei nostri rapporti quotidiani, davanti a ogni fratello che ci chiede un aiuto, noi pensassimo che lì c’è un appello della divina Provvidenza».
- «Il digiuno, infine, toglie forza alla nostra violenza, ci disarma e costituisce un’importante occasione di crescita».
Il fuoco della Pasqua
«Invito soprattutto i membri della Chiesa a intraprendere con zelo il cammino della Quaresima, sorretti dall’elemosina, dal digiuno e dalla preghiera. Se a volte la carità sembra spegnersi in tanti cuori, essa non lo è nel cuore di Dio! Egli ci dona sempre nuove occasioni affinché possiamo ricominciare ad amare».
Buona Quaresima! - p. Fernando.