ANNUNCIO DELLA MORTE DI P. VITTORINO DALLA VALLE
[dalla Direzione Generale, Roma] *
Oggi 19 gennaio 2019, intorno alle ore 6 del mattino, nella casa di Vicenza dove era in cura, si è spento P. Vittorio Dalla Valle, per una emorragia cerebrale.
Aveva compiuto 94 anni, essendo nato il 24.10.1924, a Dueville, (Vicenza, IT).
Entrato in Istituto a Vicenza nel 1937, fece il noviziato a S. Pietro in Vincoli dove emise la Prima Professione il giorno 08.09.1943. Passò in seguito a Grumone per il Ginnasio, mentre svolse gli studi liceali a S. Pietro in Vincoli (1°), a Castelsidoli (2°) e Parma (3°).
Ordinato Presbitero a Piacenza il 25.03.1950, insegnò per un anno nella scuola apostolica di Poggio S. Marcello (1950-1951).
Partito per il Bangladesh nel luglio del 1952 vi rimase fino al 1967, svolgendo il servizio di Parroco a Shimulia (53-58), a Jessore (58-61), e a Khulna (62-67).
Rientrato in Italia nel 1967, vi rimase fino alla fine prestando il suo servizio nelle case di Pegli, Vicenza, Zelarino, ricoprendo vari ruoli: economo, animatore missionario, propagandista e ministero.
Riposi in pace.
Direzione Generale, Roma 19 gennaio 2019.
Aggiungiamo le parole di p. Vittorino Dalla Valle in un suo articolo per "Missionari Saveriani" (sett. 2002) nell'occasione dei 50 anni dei saveriani in Bangladesh:
50anni in Bangladesh: L'EMOZIONE DEL VETERANO
Il primo amore non si può dimenticare; il tempo e la distanza non riescono a separare gli operai della stessa vigna, che continuano a condividere gioie e sofferenze della missione.
Sono stati venti giorni di emozioni, di ricordi vissuti in modo nuovo ed intenso. Per me è stato un grande dono di Dio. Ho trovato un Bangladesh diverso da quello che allora era il Pakistan Orientale: c’è stato tanto progresso, anche se per molta gente le condizioni non sono migliorate. Ho potuto vedere, quasi toccare con mano i frutti di tanto lavoro, e ne sono felice.
Una cosa mi porto nel cuore: passando tra le capanne, ho rivisto una suora missionaria che avevo conosciuto quaranta anni fa. Alla domanda, "Ma dove trovi la ragione e la forza per continuare a restare e lavorare in Bangladesh?" Mi ha risposto: "Sai dove? nel tabernacolo!"
Sarà Dio a penetrare nei cuori degli uomini e delle donne del Bangladesh per creare un mondo migliore.
Sta a noi missionari credere in Dio che è con noi, in questa tenda umana, e dare il nostro piccolo contributo d’amore.