L’idea di “diritto umano” continua a infiammare i dibattiti non solo di natura accademica (nelle aree di filosofia, sociologia e antropologia), ma anche politica, giuridica e di diritto internazionale. Non è un caso che a settant’anni dalla proclamazione della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, le tematiche riguardanti la loro giustificazione e presunta universalità non si siano placate, ma vivano una rinnovata ondata di contestazione. Ad alimentare questo nuovo scenario critico e instabile hanno contribuito la comparsa di fenomeni quali la globalizzazione economica e finanziaria, il progetto di creazione di una democrazia cosmopolita o pan-umana e, non da ultimo, la strenua difesa delle particolarità nazionali e regionali di ciascun Stato nei confronti di un’omologazione culturale perpetuata – si afferma – soprattutto dalle potenze occidentali nei confronti del resto del mondo.