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Non si tratta di un avvenimento di grande portata per la vita del paese, ma di un fatto significativo della cultura giavanese (i giavanesi costituiscono più della metà della popolazione indonesiana).

L’Indonesia è divisa amministrativamente in regioni i cui capi sono chiamati “governatori”. Ora il governatore della “Regione speciale di Yogyakarta” è per tradizione e per legge nazionale il sultano, attualmente Hamengkubuwono X (erede dell’antico regno di Matraman).

Ebbene il 30 di aprile e il 5 maggio il sultano ha emanato due “parole regali”, con tutta la solennità del rito tradizionale.

Con la prima ha abolito il titolo di “califfo” tradizionale per il sultano ed ha cambiato il suo nome: da Hamengkubuwono è diventato Hamengkubawono (è cambiata solo una vocale). E con la seconda “parola”, ha cambiato il nome della sua prima figlia (ne ha 5 e nessun maschio) che attualmente si chiama “Gusti Kanjeng Ratu Mangkubumi Hamemayu Hayuning Bawono Langgeng” che significa: colei che abbellisce la eterna bellezza del mondo. Nello stesso tempo che cambiava il nome della figlia, l’ha fatta sedere sulla sedia riservata agli eredi al trono (che però per tradizione sono solo maschi).

Queste due decisioni hanno suscitato vivaci proteste, anche se non plateali, secondo lo stile giavanese, sia da parte di alcuni cultori e difensori delle tradizioni immemorabili del Sultanato sia soprattutto da parte dei suoi 11 fratelli (alcuni sono fratellastri) che non hanno gradito che una donna con questo cambio di nome diventi poi pretendente al trono, mentre ci sono essi, maschi, in attesa della successione secondo la linea maschile tradizionale.

Il sultano si è difeso dicendo che è stato indotto a questi passi in base ad una rivelazione da parte di Dio che gli ha parlato attraverso i suoi antenati. Ed è per questo che ha scelto accuratamente il giorno della proclamazione di quelle due “parole”.

Non si sa come andrà a finire questa questione. Da una parte le fonti ufficiali politiche dichiarano che queste sono questioni interne alla famiglia del sultano e non hanno alcuna intenzione di intromettersi, dall’altro, un cambio di questo tipo ha conseguenze politiche perché automaticamente, chi succede all’attuale sultano, diventerà governatore della Regione speciale di Giava Centrale. E che sia poi una donna a svolgere questo compito, piace ad alcuni ma disturba molti altri.

La principessa (di 43 anni e con due figli, un maschio e una femmina) ha commentato dicendo che ha ricevuto un grande nome e una grande responsabilità e che sente il peso di questo grave compito.

Il mondo giavanese è fatto anche di queste tradizioni e mentalità, che vivono più o meno sotterranee nel mondo moderno dell’Indonesia. 

  • FRANCESCO MARINI.
  • Giacarta, 14 maggio 2015.


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