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Quali ministri ordinati per il terzo millennio?

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Interrogato su quale fosse il principale problema per la Chiesa oggi, dom Demetrio Valentini, vescovo di Jales e presidente della Caritas brasiliana, rispondeva senza esitazione: “Il rinnovamento del ministero ordinato”.

E aggiungeva: “Giustamente ad Aparecida Benedetto XVI ha affermato che l’eucaristia domenicale è indispensabile per la vita cristiana. Ma come garantirla quando in Brasile il 70% delle celebrazioni non sono eucaristiche perché manca il presbitero? Il Papa ha anche messo in guardia dal proliferare delle sette neopentecostali. Ma nelle grandi periferie, per ogni prete ci sono 50 pastori evangelici. Come può competere con questa presenza così prossima alle persone, culturalmente identificata col popolo?

Bisogna cambiare la struttura del ministero, anche se questo discorso spaventa la Chiesa cattolica”.

Dalla necessità di affrontarlo nasce questo dossier, che presenta alcune proposte. Fritz Lobinger, già vescovo in Sudafrica, punta sull’ordinazione di équipes di viri probati; Virginia Saldanha, dell’India, insiste sul rapporto comunità-ministeri; Eugene Stockton presenta un ministero itinerante nelle comunità aborigene australiane.

Il dossier si conclude con un’intervista ad André Lascaris, domenicano tra gli estensori di “Chiesa e ministero. Verso una Chiesa con un futuro”, sul problema del ministero e della celebrazione dell’eucaristia in Olanda. Si tratta, in quest’ultimo caso, di una posizione assai problematica perché non supportata dalla tradizione, dal Vaticano II e dall’attuale ricerca teologica, ma che fa riflettere sul rapporto tra comunità e ministero anche qui in Italia.



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