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PERÙ: LA DIFFICILE RICOSTRUZIONE

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Il Perù è un paese importante dell’America latina. Anche senza riandare al fatto che fu la culla della civiltà incaica o uno dei centri principali nell’epoca coloniale, non si può dimenticare che nel secolo scorso ha dato i natali a pensatori come José Carlos Mariategui (forse l’unico intellettuale marxista davvero “latinoamericano”), che qui si è sviluppata col generale Velasco Alvarado quell’esperienza di governi militari nazionalisti e progressisti cui oggi si rifanno Hugo Chavez e Lucio Gutierrez, che questa è la patria di Gustavo Gutierrez, il “padre” della Teologia della liberazione.

Eppure oggi il Perù, prostrato anche psicologicamente da lunghi anni di guerra civile, fatica a suscitare interesse.

Sul piano sociale ed economico sembra galleggiare senza produrre esperienze di rilievo, come quelle create in passato da movimenti popolari urbani e rurali. Su quello politico paga i costi del disincanto e della disgregazione dei partiti provocati prima dal terrorismo di Sendero Luminoso e degli apparati militari, poi dal corrotto autoritarismo di Fujimori, e le speranze suscitate dal presidente Toledo paiono consumarsi. Su quello ecclesiale sembra, infine, essersi inaridita la vena del rinnovamento, anche per il ruolo crescente dell’Opus Dei.

Questo dossier vuole, se non smentire, almeno ridimensionare questa immagine statica, mostrando cambiamenti forse meno evidenti che altrove, ma profondi.


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