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CATTOLICI E ORTODOSSI / UN ABBRACCIO CHE CONTINUA

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L’incontro a Gerusalemme tra Paolo VI e Atenagora, patriarca di Costantinopoli, il 5 gennaio 1964, fu un momento storico per le Chiese: il loro abbraccio di pace condusse alla cancellazione, l’anno successivo, delle reciproche scomuniche del 1054 e avviò il dialogo per la ricomposizione dello scisma tra cristianesimo d’Oriente e d’Occidente.

Per celebrare il cinquantesimo anniversario di quell’evento, in maggio Francesco e Bartolomeo I si ritroveranno nella Città santa, ma il loro incontro non sarà una commemorazione rituale. In mezzo secolo i legami fraterni tra le due tradizioni si sono consolidati e il Papa ha dichiarato non solo di voler proseguire la riflessione su come esercitare il primato petrino in forme accettabili anche per le Chiese d’Oriente, ma nell’Evangelii Gaudium ha riconosciuto che dagli ortodossi i cattolici hanno da imparare sulla collegialità episcopale e sulla sinodalità.

Del resto, la notizia della convocazione per il 2016 di un Concilio panortodosso, che riunirà per la prima volta dall’VIII secolo tutte le Chiese d’Oriente, colloca su uno sfondo nuovo lo stesso impegno ecumenico dei cristiani:

senza dimenticare che il superamento delle divisioni tra le Chiese cristiane rappresenterebbe un sicuro apporto alla pace tra i popoli.

A tale cammino Missione Oggi intende contribuire con questo dossier, offrendo un panorama dell’Ortodossia oggi e delle sue relazioni con la Chiesa cattolica, con un occhio di riguardo, come sempre, per quanto si muove nel sud del pianeta.



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