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IN ASCOLTO DELLA CHIAMATA

IN ASCOLTO DELLA CHIAMATA

In questi giorni la comunita’ dello studentato di Parma si trova a Roma per vivere un’esperienza unica nella Chiesa fino ad oggi: il Primo incontro internazionale di giovani consacrati, sul tema: Svegliate il mondo: Vangelo, Profezia, Speranza. 

Siamo giunti in piu’ di 4000 giovani consacrati da tutto il mondo con tanti colori, lingue, provenienze e storie diverse ma accomunati dall’aver incontrato Gesu’ che ci ha rapiti con il Suo sguardo di Amore e ci ha portato a donargli tutta la nostra vita.

In questo primo giorno di incontri, testimonianze, laboratori e cammini di comunione e di riflessione, il tema e’ stato l’ascolto della chiamata evento fondante di ogni vocazione, non soltanto quella alla vita consacrata, ma che si rivela in particolare in coloro che sono chiamati a “seguirlo piu’ da vicino”.

Ci sono stati quattro interventi che hanno cercato di rispondere alla domanda: Chi sono i consacrati e come sono chiamati a vivere la loro vocazione?

Interessante sottolineare, come ha fatto il prefetto degli istituti di vita consacrata – S. Em. Joao Braz - che nel mondo attuale i consacrati sono circa 1.500.000 una cifra davvero irrisoria se pensiamo che nel mondo tutta l’umanita’ ormai supera i 7 miliardi di persone. Eppure ormai non si tratta di giocare sui numeri, lo sappiamo bene, ci vuole poco lievito per far fermentare la pasta e ci vuole poco sale per dargli sapore…

L’invito del cardinale Joao a noi giovani consacrati e’ stato quello di rinnovare nella nostra vita tre otri (contenitori):

(1) La comunita’:

Non puo’ esserci vita consacrata senza comunita’, “chi fugge dalla vita comunitaria non diventera’ mai un buon consacrato”. Fare comunita’ vuol dire “essere in Famiglia, vivere in un luogo dove l’altro e’ importante per noi e noi siamo importanti per l’altro.

(2) La formazione:

Formazione non puo’ essere intesa soltanto come “formazione di base”, dopodiche’ finisce, ma piuttosto una costante tensione a lasciarsi formare e guidare dallo Spirito attraverso i confratelli, lo studio, gli incontri con le persone che abitano la nostra societa’, tutto con uno spirito di fraterno ascolto e disponibilita’ (Docibilitas).

(3) Il governo e l’economia:

Il superiore e’ innanzitutto un discepolo di Cristo che svolge questo servizio come fratello e per questo deve fare attenzione a non imporre la propria volonta’ sugli altri e allo stesso tempo l’obbedienza e’ alla base della vita consacrata e si alimenta della fiducia, che non ammette paura o timori di sorta, perche’  “dove c’e’ amore non c’e’ timore”.

IMG 2805Importante sottolineare poi, come ha fatto Jose’ Rodriguez Carballo, segretario degli istituti di vita consacrata, che la vocazione  non e’ un progetto, una idea, un sogno, la vocazione e’ innanzitutto una relazione profonda che si crea tra il Chiamante ed il chiamato. Tutti siamo chiamati a seguire Cristo, eppure Cristo stesso gia’ nei suoi 3 anni di missione sulla terra, ha scelto alcuni, solo dodici, tra i tanti che lo seguivano, “perche’ stessero con lui e annunciassero il Regno di Dio”. E’ sempre Gesu’ che prende l’iniziativa nella vocazione, proprio per questo la vocazione non si merita, non si guadagna, ma bensi’ si riceve e si accoglie come un dono: la vocazione e’ gratuita’.

La vocazione non e’ una funzione, un lavoro, si tratta di seguire una Persona, e’ una chiamata personale, non una imposizione, piuttosto una chiamata che rispetta la liberta’.

Il consacrato, come ha sottolineato questa mattina, Fabio Ciardi (OMI), “e’ come una matita nelle mani di Dio”, la matita non sa quello che scrive, e’ Colui che prende in mano la matita che puo’ scrivere cio’ che vuole attraverso di lei, e poi e’ sempre matita, sono ammessi gli errori! Si puo’ sempre cancellare!

Per questo l’importante per un consacrato e’ lasciarsi guidare dallo Spirito: ascoltando la Parola di Dio, nella preghiera, in coloro che hanno bisogno, esercitandosi nella carita’.

Infine la francescana Mary Melone (SFA), nell’ultimo intervento di questa mattinata ha sottolineato l’unione della vita consacrata con tutta la Chiesa.

“Dobbiamo essere consapevoli che prima di donare qualcosa agli altri, dobbiamo riconoscere di aver ricevuto molto di piu’”, queste sono state le sue parole, ogni vocazione nasce in una comunita’ cristiana ed e’ rivolta alla comunita’ cristiana. Non puo’ esserci vita consacrata separata dalla Chiesa!

La bellezza di questo spirito di comunione si vedeva realizzata in noi che eravamo presenti, provenienti da tante congregazioni, ordini, e stili di vita distinti che lo Spirito ha suscitato nella Chiesa, ricordandoci che lo Spirito unisce ma non uniforma mai! 

E’ nella diversita’ che si incontra la bellezza della Chiesa e questo e’ quello che stiamo gia’ iniziando a sperimentare con l’inizio di questo Convegno.


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Pubblicato
18 Agosto 2017
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