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TU, SEI IL NATALE DEL SIGNORE, NON DIMENTICARLO...

Tra le pagine più belle dell’Antico Testamento sicuramente i libri profetici occupano una parte speciale. Chi era il profeta nella Bibbia? Il profeta non era tanto un indovino o un mago cioè non era uno che sapesse predire il futuro…No, tutt’altro che questo! Il profeta è la voce che Dio usa per mandare il suo messaggio al popolo. Ascoltare la voce del profeta è ascoltare la stessa voce di Dio. In questo Natale 2020, vorrei ricordare uno di questi profeti, sicuramente non dei più famosi, infatti appartiene alla squadra dei profeti minori: Giole! Cosa sappiamo di lui? Non abbiamo troppi dati a disposizione, comunque gli esperti della Bibbia sono concordi nel dirci che è vissuto a Gerusalemme all’incirca 800 anni prima di Cristo nell’epoca dunque successiva a quell’ evento traumatico per il popolo di Israele che è stato l’esilio babilonese.

Una dei passi più belli di Gioele lo troviamo al capitolo 3 della sua opera quando ci dice: Dopo questo, io effonderò il mio spirito sopra ogni uomo e diverranno profeti i vostri figli e le vostre figlie; i vostri anziani faranno sogni, i vostri giovani avranno visioni» (Gl 3,1; cfr At 2,17).

Se i giovani e gli anziani si aprono allo Spirito Santo, insieme producono una combinazione meravigliosa. Gli anziani sognano e i giovani hanno visioni. In che modo le due cose si completano a vicenda?

Papa Francesco ce lo spiega così: “Gli anziani hanno sogni intessuti di ricordi, delle immagini di tante cose vissute, segnati dall’esperienza e dagli anni. Se i giovani si radicano nei sogni degli anziani riescono a vedere il futuro, possono avere visioni che aprono loro l’orizzonte e mostrano loro nuovi cammini. Ma se gli anziani non sognano, i giovani non possono più vedere chiaramente l’orizzonte.” (Cristus Vivit 193).

Ogni essere umano, prima ancora di nascere, ha ricevuto dai suoi nonni, come regalo, la benedizione di un sogno pieno d’amore e di speranza: quello di una vita migliore. E se non l’avesse avuto da alcuno dei suoi nonni, sicuramente un bisnonno lo ha sognato e ha gioito per lui, contemplando nella culla i suoi figli e poi i suoi nipoti. Il sogno primordiale, il sogno creatore di Dio nostro Padre, precede e accompagna la vita di tutti i suoi figli. Fare memoria di questa benedizione, che si estende di generazione in generazione, è una preziosa eredità che dobbiamo saper mantenere viva per poterla trasmettere a nostra volta.

 Un giovane delle Isole Samoa ha usato questo esempio per illustrare questo concetto dicendo che la Chiesa è come una canoa, in cui gli anziani aiutano a mantenere la rotta interpretando la posizione delle stelle e i giovani remano con forza immaginando ciò che li attende più in là.

E allora Natale oggi, caro giovane, è salire tutti sulla stessa canoa e insieme lottare per costruire un mondo migliore. Lo sappiamo, il momento che stiamo vivendo non è dei più facili…. Ma in fondo se ci pensiamo bene: c’è mai stato un momento della storia in cui possiamo dire che tutto era calmo e tranquillo? Ogni epoca ha dovuto affrontare le sue difficoltà, ogni generazione ha dovuto cercare le sue risposte di fronte agli interrogativi che costantemente hanno accompagnato la vita e la storia di ogni essere umano.

E allora eccoci “fratelli e sorelle tutti”, giovani e anziani, ricchi e poveri, bianchi e neri… il bimbo di Betlemme viene a noi e il suo messaggio è un sogno di fraternità dove “sogniamo come viandanti fatti della stessa carne umana, come figli di questa terra che ospita tutti noi, ciascuno con la ricchezza della sua fede o delle sue convinzioni, ciascuno con la propria voce, tutti fratelli”. Buon Natale!

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Pubblicato
22 Dicembre 2020
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