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Diventare grandi, campo in Val d’Orcia

Diventare grandi,  campo in Val d’Orcia

Ieri non è più, domani non è ancora. Non abbiamo che il giorno d’oggi. Cominciamo!

È con questa frase di madre Teresa di Calcutta, pronunciata nel silenzio di una chiesa di Chianciano, che è iniziato il nostro cammino in Val d’Orcia. L’obiettivo del campetto era quello di alzare lo sguardo per vedere ciò che i giovani nel mondo, in Italia e a Parma fanno nel loro piccolo per rendere il mondo migliore nonostante le contradizioni. Ossia, incoraggiare una sensibilità nell’interessarsi alle problematiche della nostra società, soprattutto aprire gli occhi per vedere i bisogni del nostro paese, del nostro quartiere. Con gli zaini in spalla siamo partiti, alcuni carichi, altri meno, altri non sapendo bene cosa aspettarsi.

La mattina ci vedeva svegli presto, per godere delle poche ore di fresco che la giornata ci regalava. Iniziavamo il cammino in silenzio, sfruttandolo come momento di riflessione e meditazione personale. E dopo questo spazio di WhatsApp Image 2020 09 16 at 22.42.19introspezione, iniziavano le prime chiacchierate e le prime canzoni cantate a squarciagola, per distrarsi dalla fatica del cammino e dal caldo. Forse la nostra fatica è stata ripagata dai bellissimi paesaggi che ci circondavano e dalle suggestive cittadine medievali che ci accoglievano, stanchi, alla fine del cammino.

Una volta arrivati a destinazione, il pranzo era ogni giorno una nuova occasione per dare inizio a una gara di cucina fra le varie triplette, che si sfidavano a preparare i piatti più prelibati (vantandosene con tutti). Dopo un meritato riposo postprandiale, giungeva il momento del famigerato incontro, temuto un po’ da tutti a causa dell’elevato dispendio di attenzione e ragionamento. Però, una volta sconfitte la stanchezza e la timidezza iniziale, ogni incontro è diventato un’ottima occasione di confronto con gli altri e di riflessione personale. Infatti, abbiamo aperto gli occhi sull’impegno dei giovani nel mondo (con esempi come Black Lives Matter) e in realtà più vicine a noi (come il territorio italiano e quello parmense). WhatsApp Image 2020 09 16 at 22.42.52Gli incontri hanno fatto emergere opinioni e idee non sempre concordi, dando inizio ad un dialogo costruttivo ed interessante, proprio per la possibilità di potersi confrontare con posizioni diverse dalla propria. Lasciarsi provocare da ciò che succede nel mondo, farsi coinvolgere, rimanere informati sulle problematiche della nostra società, avere uno sguardo critico sulle informazioni che ci assalgono.

Un tale lavoro non significa avere tutto sotto controllo, non avere insicurezze, dubbi, incertezze; significa riconoscere che non c’è più grande gioia che dare la propria vita per gli altri come lo ha fatto il nostro Signore. Indica spostare il baricentro dall’Io al Noi, dall’ Io all’Altro; indica fare proprio la ricchezza di queste parole: essenzialità, stile di vita e essere adulti. Ricercare nella vita ciò che è essenziale, indispensabile, cambiare il proprio stile di vita affinché sia coerente ai valori di giustizia, di solidarietà, di pace, e infine diventare “adulto”, “grande” cioè responsabile.

Le serate sono state l’occasione per stare tutti insieme, dimostrando alla Toscana tutto il nostro valore musicale e degustando alcuni dei vini tipici del posto (contattateci per consigli su una buona cantina). La sera diventava anche un momento di condivisione, in cui ognuno poteva esprimere il proprio pensiero sulla giornata trascorsa.

Il campetto ci ha lasciato un’importante lezione, cioè il significato dell’essere adulti, ossia renderci consapevole che il mondo appartiene a chi sa dargli la speranza più grande come lo affermava Theillard de Chadrin. È un cammino non ancora raggiunto, però non può aspettare domani, inizia adesso, oggi.

Grazie all’esempio di tanti giovani nel mondo e vicino a noi che si battono per i diritti e il bene non solo proprio ma anche di altri, abbiamo compreso a fondo cosa significhi crescere e diventare adulti: imparare a mettere al primo posto non più solo sé stessi, ma il prossimo.


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Pubblicato
19 Settembre 2020
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