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Via la pietra dalla gioia di vivere!

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La Pasqua si avvicina e con lei il suo annuncio gioioso che celebra la vittoria della vita sulla morte. Questo è il Vangelo: Cristo è risorto! È un annuncio importante per la Chiesa e per la nostra società, così duramente provata dalla pandemia sanitaria che ora diventa economica.

La fotografia della nostra società l’ha fatta il Censis (Centro Studi Investimenti Sociali) che, descrivendo la situazione sociale del nostro paese, fa emergere un’immagine triste dove l’ansia, la paura e l’invasione della morte rendono gli italiani più cattivi. Le espressioni di intransigenza e di rabbia sono sempre più frequenti. L’accordo che gran parte della popolazione ha dato alle restrizioni delle libertà personali per la contingenza sanitaria del momento non ha evitato risentimenti e frustrazioni. Ciò fa crescere una violenza interiore che si manifesta, per quasi metà della popolazione, con un parere favorevole all’introduzione della pena di morte.
La frattura poi tra ricchi e poveri si è fatta più visibile. Si manifesta nel mondo del lavoro tra chi è tutelato e chi invece è precario, tra lavoratori e lavoratrici. Nel mondo della scuola si evidenzia tra chi può seguire la didattica a distanza e chi, per mancanza di mezzi, non può, portando alla luce anche una differenza di apprendimento.

Spaventa anche il domani, con un diffuso sentimento di sfiducia e incertezza, con la convinzione che usciremo da questa crisi peggiori di prima. In un altro rapporto “Gli italiani e lo Stato” emerge persino una maggioranza di cittadini che pensa che il paese abbia bisogno di essere guidato da un leader forte, piuttosto che avere istituzioni forti, alla guida delle quali ci possano essere uomini e donne al servizio del bene comune. Il momento che viviamo è sicuramente delicato. C’è una grande pietra mortifera che sbarra l’accesso alla gioia di vivere. La fede cristiana, con l’annuncio della risurrezione, ci aiuta a far rotolare via quella grossa pietra che tiene la popolazione imprigionata nelle paure, nelle delusioni e nelle prospettive oscure.

“È risorto, non è qui!”. È importante reagire dunque! Per noi cristiani, poi, questo annuncio è vissuto nella liturgia che ci aiuta, affettivamente e visceralmente, a uscire dalle tenebre del sepolcro guidati dalla luce del Cristo vittorioso. Nella liturgia, viviamo il passaggio dalle zone d’ombra delle nostre ferite alla luce che ci apre un futuro di speranza. La pietra della frustrazione è rimossa; l’inquietudine della morte è sanata e la nostra fede nel Cristo risorto ci fa transitare dalla disperazione alla calma di chi conosce la pace del cuore e non si lascia più alterare dagli umori del momento.

Per questo, la Pasqua 2021 viene come luce che accende il buon umore. L’energia della risurrezione di Gesù ci trasmette quella forza capace di trasformare le prove attuali in opportunità di riscatto. La bella notizia che l’amore non è rimasto imprigionato nel sepolcro ci aiuta a sostenere chi è demoralizzato. Questo è vivere da risorti!
Anche San Guido Maria Conforti ci viene in aiuto esortandoci nella sua Lettera Testamento a fare in modo che “le nostre azioni esteriori siano la manifestazione della vita interiore di Cristo in noi” (LT 7). E la prima manifestazione della vita nello Spirito è la certezza di essere passati dalla tristezza alla gioia, dallo scoraggiamento all’entusiasmo, dalla chiusura su di sé all’apertura agli altri.

Ecco la nostra missione ora: infondere gioia, incoraggiare a vivere, reagire alla rassegnazione, avanzare nel cammino della vita in compagnia di Gesù risorto! Gioiosa Pasqua a tutti voi.



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