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Un otto marzo più speciale

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La festa della donna è per ricordare sia le conquiste sociali delle donne sia le discriminazioni e le violenze di cui sono ancora fatte oggetto in molte parti del mondo. Noi e voi, cari amici, vorremmo dedicare la festa di quest’anno alla scoperta della vera missione della donna: albergare la vita dello Spirito, nella carne dell’uomo.

Esploratrice del cuore umano

A questo proposito rivolgo un invito ideale a Simone Weil (nella foto sopra), donna geniale del XX secolo, perché ci dia la sua risposta. Nata a Parigi nel 1909 e morta a Londra nel 1943, a Simone Weil sono bastati 34 anni per aprire tutto il ventaglio dell’esperienza umana. Figlia di ebrei non credenti, divenne filosofa di fama europea. Prese parte alla resistenza spagnola nel 1936 e a quella francese nel 1943. Abbandonò l’insegnamento per divenire anche operaia: lavorò in fabbrica e partecipò alle lotte sindacali, convinta che l’esperienza del lavoro potesse diventare umanamente costruttiva.

La sua vita svoltò ad Assisi nel 1937. Curiosa di ogni religione, lettrice della Bibbia e di testi buddhisti, giunta davanti alla cappella dove san Francesco morì, cadde in un'estasi religiosa e per la prima volta nella sua vita si trovò a pregare. Un'esperienza mistica ancora più forte si ripeté nel 1938.

Lo Spirito la chiamava al battesimo. Una sua amica, Simone Deiz, qualche giorno prima che morisse, prese l’acqua dal rubinetto e pronunciò la formula: "Io ti battezzo nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo".

Solo un’insuperabile esploratrice del cuore umano come lei poteva interpretare il modo con cui Eva, la prima donna della storia umana, ha messo in movimento la sua vocazione più profonda.

Ecco un testo di Simone Weil.

Eva, sentinella e custode

“Dio si preoccupa fino in fondo dell’uomo. Osserva Adamo: quando è affaticato, diventa fragile. Quando prende sonno, perde il controllo di sé, al punto che potrebbe essere assalito dalle fiere, o morso dai serpenti… E allora Dio trae una conclusione: «Non è cosa buona che l’uomo sia solo».

Ma in verità, per quanto tempo Eva è stata accanto ad Adamo, prima che il primo uomo si svegliasse dal sonno? Mentre Adamo dormiva, Eva cosa faceva? Forse Eva neppure si era resa conto del luogo in cui stava; eppure quel giardino era del tutto nuovo per lei. Eva stava piegata, con tutta la sua persona, su questo uomo, steso per terra, che continua a dormire totalmente incosciente.

Negli occhi di Eva non c’è paura, in quanto quella creatura pare le assomigli tanto. Con la sua sensibilità di donna va oltre l’emozione. Si rende conto d’essere stata inviata in missione presso una creatura che non è in grado di badare a se stessa.

E così, accanto all’uomo, si scopre sentinella dei segreti dell’amore; custode del segreto della vita. Sente dentro che il suo posto è quello di rimanere per sempre accanto a lui...“.



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