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Si è aperto un cammino di dialogo

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Venerdì 26 ottobre, nella comunità saveriana di via del Castellano ad Ancona, si è tenuto un incontro molto significativo per il dialogo con l’islam. Abbiamo ospitato Giuseppe Morotti, vecchia conoscenza dei saveriani.

Lavora nella Caritas diocesana di Bolzano, sua terra natale. L’abbiamo invitato a portare la sua testimonianza sulla sua esperienza in Iran, per dieci anni, durante la guerra fra Iran e Iraq. Era, a quel tempo, membro della comunità dei Piccoli fratelli del vangelo e con un confratello era stato mandato in Iran, in una cittadina del nord, al confine con l’Iraq. L’abbiamo invitato per sensibilizzare i partecipanti al dialogo con il mondo musulmano, un dialogo che non si fa dall’alto, con incontri cattedratici, ma partendo dalla base, con contatti e relazioni dirette nella vita quotidiana.

Morotti ha vissuto a contatto con le piccole comunità cristiane dell’Iran e con la popolazione musulmana della cittadina bombardata a diverse riprese. Ha vissuto dall’interno un dialogo di vita con persone che ha conosciuto e con cui ha condiviso questi momenti di sofferenza. È un dialogo fatto di servizi e amicizia, che lui intesseva nel quartiere con il suo lavoro di imbianchino. Andava anche nelle case della gente per fare questo. In più, incontrava autorità rivoluzionarie di quell’epoca e uomini di fede musulmana che cercavano relazioni di amicizia e pace, come Ishram, il saggio del quartiere che apprezzava la presenza di questi strani cristiani che venivano dall’Europa.
Con lui e con altra gente del quartiere si era instaurata una bella amicizia. Sono stati proprio loro a testimoniare per lui e a farlo liberare dal carcere, quando fu accusato di essere una spia dell’occidente.

La sua testimonianza è stata ascoltata da una ventina di partecipanti, compreso Dachan, l’Imam della moschea principale di Ancona. Nel dialogo che ne è scaturito, si sono messe le basi di futuri incontri con i fratelli musulmani. Il giorno dopo, l’Imam ci ha invitati alla moschea di Jesi. Il cammino è aperto, con un futuro di speranza.



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