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Come cittadini e cristiani siamo esterrefatti e indignati dalla decisione del ministro degli interni Matteo Salvini, che ha impedito alla nave Aquarius di portare in salvo nei porti italiani 629 migranti. Il rifiuto di prestare soccorso non ha precedenti nella nostra storia ed è in flagrante violazione delle convenzioni internazionali, che obbligano il soccorso in mare a chi è in pericolo di morte. È vergognoso che si faccia pagare a persone innocenti, bisognose di aiuto, il prezzo di una diatriba tra stati europei. È vero, l’Italia non può essere lasciata sola ed è giusto che i partner europei si facciano carico del problema. Ma, nello stesso tempo, l’Italia non può sottrarsi al dovere di essere un porto sicuro per i migranti, accogliendo persone che cercano di costruirsi una vita migliore e che fuggono da guerre e regimi dittatoriali.
Conferenza degli istituti missionari italiani

Le ONG hanno salvato, dal 2015, 75mila naufraghi. Da “angeli del Terzo Mondo” oggi sono definite “vice-scafisti” o “taxi del mare”. Sono calunniate, basandosi su vere e proprie fake news o bufale. Per Paolo Lambruschi (Avvenire, 13-06-2018) una di queste è che “le Ong agiscano da sole nelle operazioni di salvataggio nel Mediterraneo; l’azione di soccorso, invece, è sempre stata chiesta alle navi 'private' e coordinata dalla Centrale operativa di Roma della Guardia costiera”. Questa, “per salvare vite umane in pericolo ha poi autorizzato anche gli sconfinamenti in acque territoriali libiche delle navi delle Ong”. E non c’è nessuna prova di eventuali complicità con i trafficanti.
“La seconda bufala è quella per cui le Ong prenderebbero soldi dallo Stato per ogni migrante salvato. Le Ong vivono di donazioni private, al contribuente italiano non costano nulla. Anzi, lo fanno risparmiare perché agiscono in sostituzione delle navi delle Forze armate italiane. Le 118mila persone, sbarcate nel 2017, non rappresentano una pericolosa invasione. Anzi, facendo sparire le navi di soccorso (erano arrivate a 13) vengono meno scomodi testimoni di luridi traffici, di respingimenti illegali in Libia e di naufragi. Oggi, l’obiettivo sono le Ong, ma tanti indizi lasciano pensare che queste siano prove generali per un ben più radicale attacco ai valori della solidarietà e alla cultura dell’accoglienza”. Insomma, rischiamo un’ecatombe!

Se fosse tuo figlio riempiresti il mare di navi di qualsiasi bandiera. Vorresti che tutte insieme, a milioni, facessero da ponte per farlo passare. Premuroso, non lo lasceresti mai da solo, faresti ombra per non far bruciare i suoi occhi.

Se fosse tuo figlio ti getteresti in mare, uccideresti il pescatore che non presta la barca, urleresti per chiedere aiuto, busseresti alle porte dei governi per rivendicare la vita.
Se fosse tuo figlio oggi saresti a lutto, odieresti il mondo, odieresti i porti pieni di navi attraccate. Odieresti chi le tiene ferme e lontane da chi, nel frattempo, sostituisce le urla con acqua di mare.
Se fosse tuo figlio li chiameresti vigliacchi disumani. Dovrebbero fermarti, tenerti, bloccarti. Ma, stai tranquillo, non è tuo figlio, è solo un figlio dell'umanità perduta, dell'umanità sporca, che non fa rumore (Sergio Guttilla).



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