Padre Mario Vergani ha passato gli ultimi anni della sua esistenza ferito da un ictus, curato dai meravigliosi volontari che regalano tempo e affetto ai missionari malati, nella casa madre dei saveriani a Parma (fino alla sera del 5 dicembre 2011, quando si è spento all'età di 77 anni). La sua storia missionaria invece era stata tutta un impasto di idee folgoranti e gesti di tenerezza, come quelli che sbocciano in cuore ai bambini.
Quando nel 1955 il giovane Vergani bussò per la prima volta alla porta dei saveriani di Alzano, aveva già il diploma di ragioniere, ma era ancora accompagnato dai suoi genitori: due milanesi bravi nella fede e negli affari. Loro erano venuti per restituire il loro figlio al Signore; lui per realizzare un sogno: "attraversare i mari, salvare un'anima e poi morire".
Il vero missionario è Gesù!
Durante gli anni in cui i missionari studiano quello che dovranno fare e dire, lui tirava fuori le sue idee dalla vita di Gesù, scritta dal Papini. Un libro spesso e pesante come un mattone; dentro c'è scritto che... il vero missionario è Gesù; che Gesù Cristo è un uomo dal carattere forte e dalle idee che fanno cambiare la vita.
In Congo, dove p. Vergani è stato dal 1971 al 1978, la gente gli voleva bene e lui si dedicò per anni a costruire la chiesa nel villaggio di Sange. Quando tornava in Italia, per un turno di vacanze, raccontava quello che gli facevano notare i suoi congolesi: "Noi almeno abbiamo una capanna per ripararci, e non è bene che Dio nostro Signore non abbia una chiesa per stare in mezzo a noi".
Purtroppo, a causa del sangue dolce che aveva nella vene, era esposto ad attacchi di malaria che se lo portavano via. Quando p. Mario venne richiamato in Italia, la chiesa era impegnata a risvegliare la coscienza missionaria di tutti i battezzati. Lavorò nelle comunità saveriane di Alzano, Desio, Tavernerio e Brescia, dove diede una grossa mano a ripristinare il gioiello artistico della chiesa di "San Cristo", affidata ai saveriani.
Proposte puntuali e valide
Ma un giorno, il direttore del centro missionario di Milano si fece portavoce di tutti i centri missionari d'Italia per chiedere a p. Mario: "Preparaci dei sussidi per infiammare la pastorale con il fuoco della missione!". Gli bastò quell'invito, e si mise a studiare le iniziative di sensibilizzazione missionaria che le chiese di Germania, Francia e Svizzera diffondevano durante il tempo della quaresima.
Per vari anni il nostro missionario produsse puntualmente sussidi che davano significato missionario ai tempi liturgici della quaresima e dell'avvento per la gente delle diocesi italiane: ogni giorno un brano della Parola di Dio, una testimonianza dalle missioni, una proposta di vita per i credenti italiani. E poi una bella frase, intuitiva, da tenere in mente durante tutta la giornata.
Attorno alla casa di Desio in Brianza, dove era stato destinato, p. Mario si era creato una rete di amici, preti e laici. Con loro provava, perfezionava idee e proposte. E poi il lancio su scala nazionale.
Oggi rendiamo giustizia a p. Mario ricordando che, grazie a lui, i saveriani hanno potuto formulare proposte puntuali e di grande qualità nella crescita della coscienza missionaria degli italiani.
