Ricordare, pensare, credere
Non c’è pandemia che tenga. Quando si vuole creare qualcosa di bello, si riesce, anche se lentamente. Le buone abitudini, nonostante le difficoltà, ci aiutano a dare forza al cammino di ogni giorno. Il ritiro delle animatrici missionarie nel sud della Sardegna si è tenuto nella casa saveriana di Cagliari dal 23 al 25 settembre 2020.
Sono ormai tanti anni (dal 1960 circa fino ad oggi) che i tanti paesi dell’isola (da Nord a Sud), donne e uomini di buona volontà e innamorati della missione lavorano e si impegnano per fare conoscere a tutti la bellezza di annunciare con gioia la Parola del Signore a tutti i popoli del mondo. P. Tonino Senno, che ha guidato il ritiro, ci ha aiutato a riflettere su questo tema: “Senza la forza dello Spirito Santo, non camminiamo spediti”. Ha sollecitato ognuno di noi a continuare a sognare un mondo migliore, partendo dalla vita di ogni giorno, con la forza dello Spirito Santo. E, in concreto, ci ha chiesto di ricordare come gli apostoli hanno riconosciuto che “Gesù era il Signore”; pensare che la Fede ha bisogno di tempo e di una guida che ci aiuti; credere che non basta frequentare qualche corso di Bibbia per “vivere” maggiormente la propria Fede.
L’Eucarestia, la preghiera e il condividere i pasti ha dato forza a questi tre giorni. Certo, si sono evidenziate alcune criticità. La pandemia ha bloccato molte attività e ha fatto crescere la paura. Chi ha partecipato ha condiviso la propria esperienza e ha ascoltato quella degli altri. L’età, gli acciacchi e un po’ di delusione rende più difficile proseguire il cammino… C’è chi propone adozioni a distanza, lotterie per sostenere i progetti in missione, il laboratorio missionario (ricami e dolci). Anche i momenti di preghiera (veglie, rosario missionario) sono importanti e servono a darsi coraggio vicendevolmente.
Sarebbe bello che qualche giovane (e anche qualche presbitero) affrontasse un’esperienza in missione per rendersi conto di come si vive la fede in Africa, Asia e America Latina. Ciò darebbe più entusiasmo alla comunità parrocchiale. Un’altra proposta va presa in considerazione: pensare a un gruppo missionario di forania-vicariato o di parrocchie vicine, con la guida di un animatore (religioso o religiosa), coinvolgendo di più anche i giovani. È importante far conoscere le realtà del mondo, dal punto di vista culturale, sociale e religioso, far riflettere sui motivi delle migrazioni, delle guerre, della fame, ma anche su tutte le belle cose che sono presenti in ogni cultura.
Dove è possibile, è giusto utilizzare i mass media (radio, giornali diocesani…), facendosi aiutare da qualche laico sensibile e capace. Naturalmente, bisogna pregare e lavorare per nuove vocazioni missionarie. Infine, grazie ai saveriani di Cagliari per l’accoglienza, alle volontarie che hanno preparato ambienti e pasti e infine a chi ha partecipato. Ci è dispiaciuto non aver replicato a Macomer per il Nord Sardegna, a causa dell’aumento dei contagi. Ma ci rifaremo sicuramente con il ritiro d’Avvento.