Quelle immortali giornate missionarie
Ha ancora senso oggi parlare di “giornate missionarie”? Sì, eccome. Sabato 7 e domenica 8 maggio don Tonino Bellu, parroco di San Giovanni Suergiu, diocesi di Iglesias, mi ha accolto nella sua chiesa dedicata a San Giovanni Battista. In tutte le celebrazioni Eucaristiche ho parlato dell’ideale missionario, ho raccontato della mia esperienza in Africa e ho distribuito alcune buste per la raccolta delle offerte. Abbiamo organizzato una piccola mostra missionaria, molto apprezzata dalla gente arrivata in visita. Ho parlato dei missionari saveriani e ho distribuito tante copie di questo nostro giornale. Se son rose fioriranno…
Marianella Garau mi ha accolto e ospitato nella sua casa, come ha sempre fatto con altri missionari. Il pranzo è stato condiviso con il parroco ed altri animatori missionari. In tanti mi hanno chiesto che i missionari si possano incontrare più spesso in parrocchia.
Don Gian Marco Casti, parroco da dieci anni a Decimoputzu, paese di oltre quattromila abitanti in diocesi di Cagliari, sulla statale 130 a 25 km dalla città, non ha esitato ad accogliere la mia proposta di una domenica di animazione missionaria con raccolta di offerte e doni per i saveriani e per le loro missioni.
La positiva risposta di don Gian Marco l’ho accolta anche come segno di riconoscenza per la nostra presenza domenicale in quella parrocchia. E non è mancata una commovente sorpresa. Dopo l’Eucaristia della sera, una signora colpita da artrosi, Amelda, è venuta in sacrestia per dirmi di essere una fedele abbonata a Missionari Saveriani. Oltre a salutarmi, mi ha donato l’offerta per il rinnovo dell’abbonamento. Decimoputzu è un paese di tradizione saveriana già ai tempi dei padri Morandi, Ivaldo Casula, Filiberto Corvini e tanti altri… Anche questa volta ha dimostrato la sua buona generosità per noi missionari saveriani.