Si è concluso sabato 9 maggio al parco della Mondialità di Gallico il concorso di Missio Ragazzi 2014-2015 sul tema “Gli ultimi saranno i primi”.

Ogni anno il concorso, rivolto alle scuole, è finalizzato all’animazione missionaria che i bambini compiono verso i loro coetanei. Quest’anno il percorso era basato su tre beatitudini evangeliche scelte in prospettiva interreligiosa: beati i poveri in spirito; beato chi ha fame e sete di giustizia; beati gli operatori di pace.

Edizione numero zero!

Le scuole sono state scelte a campione e in numero limitato, anche perché il progetto è ancora a livello sperimentale. Hanno partecipato le seguenti scuole: Alvaro Gebbione, Cassiodoro don Bosco, Catanoso De Gasperi, San Cristoforo e Spirito Santo, Lucianum, Maria Ausiliatrice, Nosside Pythagoras.

È un piccolo seme che si spera possa crescere nel tempo.

Tra i consulenti ricordiamo, oltre allo psicologo Alessandro Petronio, il Centro di educazione alla mondialità (Cem) con il direttore Brunetto Salvarani, il Centro saveriano d’animazione missionaria (Csam) e la Libreria dei popoli di Brescia.

Ringraziamo i dirigenti scolastici, i collaboratori e i volontari, e in particolare il saveriano p. Pierluigi Felotti per la disponibilità del parco, e tutti i responsabili dei vari gruppi che hanno contribuito a questa bella iniziativa.

Come sentirsi a casa…

L’arrivo di nuovi sbarchi proprio il 9 maggio ha dato lo spunto di riflessione con l’esperienza di primo soccorso dei giovani di Azione cattolica e il tema della fratellanza di Mimmo Polito. “Il Parco è la casa di tutti i popoli e tutti i popoli devono sentire il parco come casa propria da qualsiasi parte del mondo essi provengano, secondo lo spirito di p. Aurelio Cannizzaro”.

Don Nino Russo, direttore del centro missionario diocesano, ha presentato i membri delle altre religioni, che hanno parlato agli studenti presenti. L’iraniano Saeid Sardarzadeh, rappresentante della fede Bahà’i, ha sottolineato l’importanza della pace.

Il musulmano Hassan Elmazi ha sottolineato l’importanza di portare la pace e non la guerra, perché “la guerra porta a fuggire dal proprio paese per trovare la pace”. Quando gli immigrati arrivano stanchi, stremati e spaventati sulla terraferma, al di là di qualsiasi religione, la sola parola “Benvenuti, pace!”, li fa sentire  nuovamente in famiglia, a casa, nonostante tutte le vicissitudini subite.

Differenti, ma insieme

L’omaggio alle mamme di Consolato Squillace, con la sua fisarmonica, è stato occasione per scoprire la parola “Mamma” in lingua araba e iraniana: la Mamma è sempre mamma per ogni persona al mondo.

Le studentesse della scuola Nosside Pythagoras, con i colori della pace, hanno allietato i presenti con due balletti moderni. Così anche i numeri da giocoliere degli attori del Don Cosciotti senza mancia con lo spettacolo “Dal Cairo con furore” con la partecipazione di un’egiziana.

Custodire la pace, iniziando da noi stessi ogni giorno, con i compagni di scuola, a casa, in famiglia, è stato l’augurio del vescovo Fiorini Morosini ai bambini.

È importante che le diverse religioni camminino insieme, al di là delle differenze religiose, per costruire la fratellanza.

Una preghiera ecumenica per la pace in diverse lingue ha concluso la mattinata, insieme a una visita libera del parco, perché “mondialità è uscire dal chiuso dell’io per ritrovarsi in Dio, amore per tutto l’uomo, per tutti gli uomini, per tutti i viventi, per tutte le cose”, come affermava p. Aurelio Cannizzaro.