Non stancarti di fare il bene
Anche per Pina, Rocco, Salvatore e Claudio è giunto il momento del pensionamento, caratterizzato da emozioni contrastanti: c’è gioia per un percorso che arriva al suo compimento, ma anche malinconia per dover lasciare un luogo dove si sono instaurati rapporti belli, fatti di stima, amicizia, condivisione…
Proprio per questo, il momento del pensionamento nella sede INPS di Battipaglia si vive con una “festa di addio”. Si gusta qualcosa insieme, si dà spazio ai ricordi e ai ringraziamenti, e si apre il regalo, realizzato con una colletta tra colleghi.
Il legame con la missione
Ma questa volta c’è stata una novità. Pina, Rocco, Salvatore e Claudio, nell’organizzare il giorno della “festa di addio”, hanno voluto rinunciare a un regalo personale, per devolvere l’intera colletta a favore di un progetto missionario.
Questa loro richiesta mi ha fatto pensare alle parole di san Paolo: “Non stancatevi di fare il bene” (Gal 6,9). Con molti dei miei colleghi d’ufficio, infatti, ho condiviso diversi progetti missionari, fin dal lontano 1994 quando, di ritorno dal Congo RD, parlai loro di quattro bambini che necessitavano di cure urgenti per il loro avanzato stato di denutrizione.
L’adesione è stata immediata e generosa. Da allora essi non hanno mai smesso di interessarsi della missione, sia affettivamente che concretamente.
E oggi, dopo tutti questi anni, hanno espresso il legame alla missione anche in occasione del pensionamento. Sono rimasto profondamente commosso ed edificato!
“Grazie” per la generosità
In questa circostanza abbiamo aderito al progetto proposto da p. Benzoni, missionario saveriano a Kindu (RD Congo). Si chiama “Città dei giovani”: una struttura in muratura che, però, manca di tutto (finestre, porte, scaffali, tavoli, sedie….) e che sarà attrezzata grazie alla generosità di chi adotta questo progetto e, dunque, grazie anche a Pina, Rocco, Salvatore e Claudio.
Il 2 febbraio abbiamo partecipato alla loro “festa di addio” e abbiamo espresso il nostro “grazie” per il loro gesto così generoso, e anche perché avevano permesso a tutti noi di diventare protagonisti di una scelta così bella, quella di “allargare la loro festa” perché vi partecipassero giovani lontani, che avrebbero potuto così continuare a costruire il proprio futuro.
Concludo rivolgendomi ai quattro amici pensionati: “Grazie” per questo vostro gesto di condivisione, ma il grazie più grande vi giunge dal cielo perché - si legge nella Bibbia - “il Signore ama chi dona con gioia”. E voi lo avete fatto personalmente, con una generosità che ci ha riempito il cuore di gioia. Il Signore ve ne renda merito.
(di: Nuccia e Carmine Paciello)