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Missione Bambini: Padre Aurelio Cannizzaro, nelle Mentawai

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Mentawai, isole meravigliose dell'Indonesia, che i surfisti amano frequentare per il brivido delle grandi onde! Un giorno, molto prima dei surfisti, un missionario decide di andarle a visitare. Il 30 novembre 1953, prende un battello e dirige la prua verso quel luogo, fuori dal mondo. Il capitano gli aveva detto che ne avrebbe viste di belle e di brutte. Ma lui, padre Aurelio Cannizzaro, calabrese di Palmi, non ha paura e il 3 dicembre - festa di san Francesco Saverio - sbarca a Siberut.

È un incontro tra persone che non si conoscono. Per gli abitanti delle isole lui è un siramanua siareo, l'uomo che viene da lontano. Offre loro un po' di tabacco e si tuffa nella giungla alla scoperta di un nuovo mondo. Ma deve "accogliere" anche certi abitanti scomodi: i pidocchi, specialisti del gratta gratta (ben diverso dal "gratta e vinci"!). Ma aiutarsi a toglierli da torno... è un atto di cortesia.

I bambini sono i primi a curiosare. Gli fanno da guida. Sono tanti, e abitano nel lalep, la capanna di famiglia. Per bere il latte non c'è il biberon. E allora come si fa? Utilizzano il ditino e lo succhiano... Crescono in fretta, perché nella giungla, se non ti svegli sei morto. Imparano presto a maneggiare l'arco e a cercarsi da mangiare. E vanno anche a pescare nella loro piccola canoa.

Dai bambini padre Aurelio impara tante cose, e un giorno decide di insegnare loro a scrivere. Ma non c'è la lavagna, e neppure carta e penna. Allora li raduna sulla spiaggia, prende un bastone, traccia un grande cerchio e tutti vi entrano, sedendo ciascuno in un piccolo cerchio, che è il loro banco di scuola!

Racconta lui stesso. "Con il bastone, tracciai il primo segno sulla sabbia: Vedete? Questo si legge A. Come si legge? Tutti rispondono: AAA. Bene, adesso ognuno provi a scriverlo nel proprio cerchio... Così cominciò la mia scuola! Poi un giorno insegnai loro a pregare la mamma di Gesù con l'Ave Maria: Sura Ekeu Maria, asutnan rahmat... È la lingua delle Mentawai, che io ho imparato dai bambini".

Un giorno padre Aurelio riceve una lettera dalla mamma: "Caro figlio, ti penso sempre e prego la Madonna perché ti protegga. Ti ho mandato un libro: "L'arte di mangiar bene". Ti sarà più utile: prepara un buon piatto per te e i tuoi confratelli, che vi farà bene!".

Padre Aurelio ringraziò la mamma per il regalo, ma si lamentò che nel libro non c'erano le ricette per cucinare carne di scimmia o di serpente, né per fare i ripieni con i germogli di bambù. Si era già abituato ai cibi dell'isola.



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