Messaggio dalle chiese: Le religioni aprano all’amore
Dall'appello per la pace diffuso al termine dell'incontro di Sarajevo, promosso dalla Comunità di Sant'Egidio, a cui hanno partecipato anche p. Franco Sottocornola e la saveriana Maria De Giorgi del centro Shinmeizan (Giappone).
Tutti a Sarajevo ci ricordano come la guerra sia un grande male e lasci un'eredità avvelenata. Bisogna evitare con tutte le forze di scivolare nella spirale terribile dell'odio, della violenza e della guerra. Il vicino non deve trovarsi a lottare con il vicino perché appartiene a un'altra religione o a un'altra etnia. Mai più in questa terra! Mai più in nessuna parte del mondo! Siamo in un tempo in cui sempre più gente diversa si avvicina geograficamente. Ma non basta. Occorre avvicinarsi nel profondo. Bisogna farlo spiritualmente pur nella differenza delle religioni.
Siamo diversi. Ma la nostra unanime convinzione è questa: vivere insieme tra gente diversa è possibile in ogni parte del mondo, è molto fecondo. E grande è la responsabilità delle religioni in questo. Oggi, in un tempo di crisi economica, è forte la tentazione di ripiegarsi, anzi di incolpare gli altri popoli dei propri problemi. Così un popolo diventa per l'altro straniero o nemico. Ma nessun popolo è nemico: tutti hanno sofferto, tutti hanno un'anima buona, tutti possono vivere insieme!
Le religioni hanno un grande compito: parlano di Dio al cuore dell'uomo e lo liberano dall'odio, dai pregiudizi, dalla paura, e lo aprono all'amore. Le religioni possono insegnare ai popoli l'arte di vivere insieme attraverso il dialogo, la stima reciproca, il rispetto della libertà e della differenza. Possono, così, creare un mondo più umano. Si deve creare nel dialogo una lingua fatta di simpatia, di amicizia, di compassione.
Questa lingua comune consente di parlarci, vedendo la bellezza delle differenze e il valore dell'uguaglianza. Vivere insieme in pace è volontà di Dio.