Messaggio dalle Chiese: Cosa fare con gli F35?
Don Renato Sacco il 26 maggio è stato nominato coordinatore nazionale di "Pax Christi"; gli auguriamo buon lavoro.
In Parlamento si torna a parlare, e a votare, sugli F35. Alcuni parlamentari non sanno bene di cosa si tratti. Altri - forse perché lo sanno bene - li difendono a spada tratta. Poi c'è anche chi confonde aerei con elicotteri o racconta ancora le favole, come quella dei posti di lavoro.
L'aereo F35 è un caccia d'attacco per fare la guerra, uccidere e massacrare, per far piangere tante persone, togliendo soldi a ciò che invece serve per la vita. Ma le persone che hanno vissuto o vivono ancora oggi la guerra, cosa ne pensano? Perché non chiederlo a loro?
Qualche anno fa abbiamo chiesto ai nostri missionari sparsi nel mondo un parere sul progetto dei caccia F35: 130 milioni di euro l'uno. Ce ne hanno dette di ogni colore e ci hanno chiesto se siamo matti! Loro vedono il mondo dall'altra parte, e la guerra per loro non è tecnologia, ma semplicemente morte e distruzione.
Chiedilo a loro, dice la pubblicità del 5 x mille alla chiesa cattolica. Allora, chiediamolo davvero! Penso che ogni parlamentare conosca più o meno direttamente qualche missionario. In fondo i missionari sono persone stimate, amano il prossimo, aiutano gli altri. Invece di fare analisi strategico - militari - economiche, perché non sentire loro?
Dal loro osservatorio ci raccontano di armi Made in Italy che arrivano nelle mani dei bambini soldato, vedono le conseguenze dei bombardamenti e di un'economia che sottrae risorse agli ospedali e alla scuola per investire nelle armi. Esattamente come succede in Italia. Certo è più semplice inviare ai missionari qualche offerta, ma poi ci lascino... in pace!
A cinquant'anni dalla "Pacem in terris", non stanchiamoci di portare nel mondo, insieme ai missionari, il lieto annuncio di giustizia e di pace.