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Meravigliosa gente d'Indonesia!

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Tra solidarietà e turismo

Finalmente! Dopo 25 anni, con mia moglie Edda e un’amica, ho avuto l’occasione di tornare in Indonesia. Desideravo riabbracciare mio fratello p. Rodolfo, dopo tutti i problemi che ci sono stati con lo tsunami, il terremoto e le alluvioni. Poi, desideravo visitare i luoghi devastati e conoscere coloro che erano stati colpiti da queste gravi sciagure.

L’accoglienza che abbiamo avuto è stata commovente.

Nei persi luoghi visitati, abbiamo incontrato missionari che conoscevamo solo di nome, cristiani cinesi e indonesiani, pieni di premure nei nostri riguardi e sempre pronti e attenti a ogni nostra necessità.

La gente è serena e operosa

Abbiamo potuto constatare di persona che i nostri missionari non sono solo accettati, ma benvoluti e amati da tutti coloro che li circondano. Abbiamo visitato perse missioni e parrocchie cattoliche, in varie parti dell’Indonesia. Ovunque l’accoglienza è stata amichevole e genuina: gente serena e semplice, che si accontenta di quel poco che ha.

Nei luoghi terremotati abbiamo visto le case in ricostruzione. I nostri missionari si sono impegnati a consegnarne 25. In quella immane catastrofe può essere considerata poca cosa, ma la povera gente sa apprezzare questa solidarietà: i loro occhi brillavano di riconoscenza.

Abbiamo visto anche gli interventi effettuati nell’isola del Nias, dopo lo tsunami: la consegna di barche e reti, di biciclette e materiale vario. Per tutti è stato un modo per ripartire.

Nemmeno un litigio

Durante il viaggio, abbiamo fatto visita ad alcuni istituti dove vari amici italiani hanno dei bambini adottati a distanza e per i quali versano una retta annuale. L’impressione che abbiamo avuto è di quanto sia difficile per gli educatori sostituire le famiglie di questi poveri bambini bisognosi. Il loro impegno e il loro amore compensa, almeno in parte, queste gravi lacune. Cresceranno, anche in merito alla nostra generosità, con l’istruzione e l’educazione, di cui nella vita sentiranno il beneficio.

Mio fratello p. Rodolfo, con la sua truppa, ha organizzato per noi anche un viaggio attraverso le varie isole dell'Indonesia. Lì abbiamo fatto davvero i turisti. Bravo Dolfo! Questa volta sei stato davvero impeccabile. Strano a dirsi, ma non abbiamo mai bisticciato. Quasi non ci credo!

Ringraziamo tutti i missionari che ci hanno ospitato e accontentato. Un ricordo particolare è per il grande ospedale che a Padang, in Sumatra, ha costruito p. La Ruffa. È di grande aiuto per cattolici e musulmani. Un pensiero va anche ai nostri missionari defunti, che riposano nel cimitero saveriano a Padang. Fra loro ci sono anche due friulani: p. Tonino Caissutti e p. Gianfranco Cruder.



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