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Caro Direttore, Ricevo e leggo con grande piacere "Missioni Saveriani", che ogni mese mi arriva puntualmente. Sono molto affezionato al lavoro che svolgono i missionari nelle varie nazioni. Essi sono portatori di luce dove non c’è e la loro opera è solo ammirevole.

Spesso, mi capita di inviare piccole somme per i vari progetti che i saveriani richiedono per migliorare le condizioni di vita delle popolazioni. Purtroppo, sui due ultimi giornalini ricevuti non sono presenti richieste per nuovi progetti. A mio giudizio era una buona iniziativa proporli e spero che ciò avvenga.

Oreste Mariani, via e-mail.


La Sindone ci dice con precisione che sul Calvario il chiodo NON è stato “martellato” al centro delle mani, ma nel polso, perché solo così avrebbe retto e sostenuto il peso del corpo morto (invece in mezzo alla mano la carne si sarebbe sfilacciata). Perché nelle varie opere di pittura e scultura il chiodo è invece sempre nel palmo della mano?

Sergio Gentilini, via e-mail.


Cosa dice delle accuse rivolte alle Ong, ovvero di avere legami con i trafficanti di migranti?

Maria Pellegrini, L’Aquila.


Un grazie sincero a Oreste per ciò che fa in favore di noi missionari. Nonostante la nostra povertà, speriamo di essere sempre una luce che brilla. E i progetti, come vede, stanno tornando abbondanti.

Sergio ha ragione. I chiodi sono stati conficcati nei polsi di Gesù e non nelle sue mani. Non saprei dirti il motivo per cui gli artisti non si sono attenuti alla vera crocifissione. Forse, ciò che conta, in questo caso, è il messaggio di fondo, più che il rigore storiografico.

Sotto Pasqua sono andato a confessare a Vione (BS), nell’alta Val Camonica, e lì, in un confessionale, c’era un bel crocifisso in legno con i chiodi conficcati appunto, nei polsi. Anche gli artisti stanno cambiando.

Riguardo alle accuse rivolte alle ong, giustamente si sta facendo luce e indagando. Ma attaccare indistintamente tutte le ong che operano nel Mediterraneo e salvano vite umane (più di 5mila morti nel 2016 rispetto ai 3mila del 2015) è “un atto ipocrita e vergognoso” (mons. Perego, Migrantes).

Per la Focsiv i salvataggi sono sotto accusa perché non si sa che pesci pigliare. Il vero problema sono le fallimentari e disumane politiche migratorie dell'Europa. Servono vie legali e sicure, come i corridori umanitari.

Per Ascani (Focsiv) “chi accusa le ong non ha mai partecipato al funerale di un bambino, figlio di profughi. Non ha mai visto la disperazione di un padre partito da Erbil - il più grande campo profughi in Iraq con oltre 32 mila persone senza patria - e tornato indietro solo con una bara”.

Il rischio è che, quando tutto si sarà sgonfiato, venga meno la solidarietà e rimanga solo la paura verso l’altro, l’eterno (e dannoso) sospetto verso chi fa il bene, il disamore rispetto alle ong e ai canali umanitari.

Non perderemmo in umanità?

  • p. Filippo Rota Martir, sx.


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