Lettera dalla Thailandia
Cari amici, è un po’ che non mi faccio sentire. Eccovi allora qualche notizia.
Fino a giugno sono stata a Bangkok presso la parrocchia del Pime. Ho appena finito gli ultimi corsi scolastici (storia della Thailandia e Buddhismo) e ho iniziato a buttarmi nelle attività pastorali; già inizio a gustare le gioie dell’annuncio. Ho fatto catechismo a una classe di seconda elementare e ho anche aiutato nei campi.
La domenica pomeriggio andavo in una baraccopoli vicino alle ferrovia dove si commercia il carbone. Giocavo con i bambini che sono tutti neri per la fuliggine. Il gioco che più piaceva è bandiera. Si pertivano da matti, e anch’io. All'inizio, invece di usare il termine "toccare" l’avversario che per primo prende la bandierina ho detto "picchiare" e così è successo che se le davano di santa ragione... Ho fatto fatica a farli tornare al loro posto. Ho iniziato un po’ di catechesi. Sono tutti buddhisti, ma in realtà non sono praticanti.
Sono interessati a Gesù e fanno tante domande: vogliono sapere perché Gesù sia stato ucciso in quel modo. La croce continua a essere motivo di scandalo.
A giugno ho fatto rientro a nord di Lampang presso la comunità delle saveriane. Questo per me è un tempo di preparazione per la professione perpetua che sarà l’8 dicembre prossimo. Avete preparato i pullman da Cagliari? Intanto, vi chiedo di accompagnarmi con la preghiera.
Che il Signore faccia fiorire nuove vocazioni dalla nostra amata terra sarda. Con affetto saluto tutti voi e i giovani in cammino.