Lenola premia il suo missionario
Il Colle d’oro 2007 a p. Luigi Lo Stocco
A Lenola, in provincia di Latina, nel periodo estivo si svolge una manifestazione chiamata il “Colle d’Oro”. L’iniziativa della “Pro loco” è nata con l’intento di dare un riconoscimento a persone native del paese, che si sono distinte in diversi campi: cultura, religione, spettacolo e sport.
Il grande affetto della gente
Il 12 agosto scorso, nella cornice suggestiva dell’anfiteatro del parco Mondragone, si è svolta la 5ª edizione, che quest’anno ha visto tra i premiati anche il saveriano p. Luigi Lo Stocco, concittadino e missionario per tanti anni in Congo. Il pubblico ha salutato con un forte applauso l’assegnazione del “Colle d’Oro” a p. Luigi.
Nel video, preparato dal gruppo missionario di Lenola e proiettato subito dopo l’annuncio, si diceva: “Abbiamo seguito p. Luigi passo passo nei suoi progetti, nelle sue preoccupazioni, nei momenti difficili della guerra, quando avevamo temuto anche per la sua vita. Tutti sappiamo ciò che ha fatto in questi anni per i nostri fratelli e sorelle congolesi, lavorando su più fronti: pastorale, scolastico, giornalistico e soprattutto dello sviluppo umano”.
Il sindaco di Lenola, De Filippis, ha definito questa scelta “un doveroso riconoscimento che pur arrivando un po’ in ritardo, manifesta però tutto l’affetto e il risveglio missionario che vive la gente di Lenola”.
Il commento del missionario
Padre Luigi, commosso, ha commentato così:
"Questo premio è per me una vera sorpresa. Un riconoscimento è sempre un segno di stima e quindi di soddisfazione: non per me, ma per tutto quello che ho potuto fare tra i miei fratelli e sorelle del Congo. Il primo pensiero è corso subito ai tanti congolesi che in tutti questi anni di apostolato missionario hanno potuto beneficiare della mia presenza e del mio amore.
Un riconoscimento da parte della gente della mia terra è anche un'altra prova del grande affetto che Lenola ha sempre nutrito nei miei confronti. Durante gli anni della guerra nell’est del Congo, la sera verso le 20, quasi a turno, ricevevo delle telefonate dai miei concittadini che mi facevano sentire la loro vicinanza e mi sostenevano con la preghiera.
Quando le prime immagini sono apparse sullo schermo, accompagnate dall’applauso della gente, ho sentito un groppo alla gola, tanta era l'emozione. Nel breve discorso che ho fatto, ho ripetuto ancora una volta di non dimenticare il Congo, che ha ancora molto bisogno di noi, per ritrovare pace e serenità”.