Laicato saveriano: Giovinezza, un dono da custodire
di: Nuccia e Carmine.
Il "Tabor" è un percorso per giovani in ricerca della propria vocazione personale e che vogliono approfondire la spiritualità saveriana, nelle sue cinque caratteristiche: volto umano del missionario, centralità di Cristo, spirito di famiglia, consacrazione e missione. Vi raccontiamo qualcosa dell'ultima esperienza vissuta ad Ancona con i giovani.
"Stare con i giovani, ti fa rimanere giovane", era una delle convinzioni di papa Wojtyla. Penso si riferisse a tutto ciò che la giovinezza ha di più bello e prezioso: slancio, speranza, audacia... Valori che, se riusciamo a mantenere andando avanti nell'età, sono ottimi "ingredienti" da mescolare con l'esperienza e il disincanto che, da soli, rischiano di paralizzarci.
Dobbiamo molto ai giovani che hanno attraversato e stanno attraversando la nostra vita! Ci aiutano a rimanere in contatto con la parte più vera e più bella di noi. Sono soprattutto loro che "la tirano fuori" con la loro sete di autenticità, con la loro ricerca, con lo stupore gioioso che leggiamo nei loro occhi quando riescono a cogliere "la bellezza" di ciò che cerchiamo di trasmettere...
Da due anni Carmine e io facciamo parte dell'équipe che prepara e porta avanti l'esperienza del "Tabor"- In questo tempo, abbiamo accumulato un "debito di gratitudine" che non riusciamo a estinguere, perché nel momento in cui ci impegniamo a "donare" qualcosa, ci viene restituito in sovrabbondanza: freschezza, slancio, speranza, audacia... sono "il dono" che noi riceviamo dai giovani.
All'ultima convivenza "Tabor" hanno partecipato anche tre giovani di Salerno: Andrea, Francesca e Francesco. Uno di loro ha espresso, attraverso una poesia, la gioiosa scoperta della presenza di Dio accanto a sé, nelle cose umili e quotidiane. Eccola: "Ti ho cercato nel caos di luci serali... e Tu eri lì nel raggio di sole che riscalda una tranquilla giornata invernale! Ti ho cercato tra i tanti, passati a farmi visita a casa... e Tu eri lì seduto per strada! Ti ho cercato in tutte le canzoni scritte dall'uomo... e Tu eri lì nella voce di un uccello che canta le stagioni! Ti ho cercato nel rosso calore di un piatto abbondante... e Tu eri lì negli avanzi mangiati da uno straniero povero errante!
Ti ho cercato, seduto su uno scoglio, nella brezza leggera che cavalca silenziosa la spuma di mare... e Tu eri lì seduto accanto a me a guardare l'infinito creato!".