La misericordia cambia il mondo
Dio mai si stanca di perdonare
Il messaggio di Gesù è questo: la misericordia. Per me, lo dico umilmente, è il messaggio più forte del Signore: la misericordia. Non è facile affidarsi alla misericordia di Dio, perché è un abisso incomprensibile. Ma dobbiamo farlo!
- - Padre, se lei conoscesse la mia vita, non mi parlerebbe così!
- - Perché, cosa hai fatto?
- - Ne ho fatte di grosse!
- - Meglio! Va' da Gesù: a lui piace se gli racconti queste cose!
Lui ha una capacità speciale di dimenticare. Si dimentica, ti bacia, ti abbraccia e ti dice soltanto: "Neanche io ti condanno; va' e d'ora in poi non peccare più" (Gv 8,11). Dopo un mese, siamo nelle stesse condizioni... Torniamo dal Signore. Il Signore mai si stanca di perdonare: mai! Siamo noi che ci stanchiamo di chiedergli perdono. Chiediamo la grazia di non stancarci di chiedere perdono, perché lui mai si stanca di perdonare. (17 marzo, Messa a S. Anna)
Avete pensato alla pazienza di Dio?
La misericordia cambia il mondo. Un po' di misericordia rende il mondo meno freddo e più giusto. Abbiamo bisogno di capire bene questa misericordia di Dio, questo Padre misericordioso che ha tanta pazienza... Avete pensato voi alla pazienza di Dio, la pazienza che lui ha con ciascuno di noi?
Ricordo un giorno a Buenos Aires, appena vescovo, ero a confessare. È venuta da me una donna anziana ultraottantenne, molto umile. L'ho guardata e ho detto alla "nonna" (da noi si dice così agli anziani):
- - Nonna, lei vuole confessarsi?
- - Sì.
- - Ma lei non ha peccati...
- - Tutti abbiamo peccati.
- - Ma forse il Signore non li perdona...
- - Il Signore perdona tutto.
- - Come lo sa, lei, signora?
- - Se il Signore non perdonasse tutto, il mondo non esisterebbe".
Ho sentito voglia di domandarle: "Mi dica, signora, lei ha studiato all'università Gregoriana?". Perché quella è la sapienza che dà lo Spirito Santo: la sapienza interiore verso la misericordia di Dio. Non dimentichiamo questa parola: "Dio mai si stanca di perdonarci, mai!". Lui è il Padre amoroso che sempre perdona, che ha quel cuore di misericordia per tutti noi. E anche noi impariamo ad essere misericordiosi con tutti. (17 marzo, Angelus)
Spirito Santo: armonia delle differenze
Lo Spirito Santo è il supremo protagonista di ogni iniziativa e manifestazione di fede. Una cosa curiosa, che a me fa pensare, è questa: il Paraclito fa tutte le differenze nelle chiese, e sembra che sia un apostolo di Babele. Ma d'altra parte, è colui che fa l'unità di queste differenze, non nella "ugualità", ma nell'armonia: Egli stesso è armonia.
Il Paraclito che dà a ciascuno di noi carismi diversi, ci unisce nella comunità di chiesa, che adora la Santa Trinità. È Cristo che guida la chiesa per mezzo del suo Spirito. Lo Spirito Santo è l'anima della chiesa con la sua forza vivificante e unificante: di molti egli fa un corpo solo, il Corpo mistico di Cristo. (15 marzo, ai cardinali)
Questo è Gesù, nostro fratello
Gesù ha risvegliato nel cuore tante speranze, soprattutto tra la gente umile, semplice, povera, dimenticata, quella che non conta agli occhi del mondo. Lui ha saputo comprendere le miserie umane, ha mostrato il volto di misericordia di Dio e si è chinato per guarire il corpo e l'anima. Questo è Gesù. Questo è il suo cuore che guarda tutti noi, che guarda le nostre malattie, i nostri peccati. È grande l'amore di Gesù.
Anche noi abbiamo accolto Gesù. Anche noi abbiamo espresso la gioia di accompagnarlo, di saperlo vicino, presente in noi e in mezzo a noi, come un amico, come un fratello, anche come re, cioè come faro luminoso della nostra vita. Gesù è Dio, ma si è abbassato a camminare con noi. È il nostro amico, il nostro fratello. Ci illumina nel cammino. (24 marzo, ai fedeli)
I tre verbi di un unico movimento
Nelle letture bibliche vedo qualcosa di comune: il movimento. Il movimento nel cammino, nell'edificazione della chiesa, nella confessione.
Camminare. "Venite, camminiamo nella luce del Signore" (Is 2,5). La nostra vita è un cammino e quando ci fermiamo, la cosa non va. Camminare sempre, nella presenza del Signore, alla luce del Signore, cercando di vivere in modo irreprensibile.
Edificare. Edificare la chiesa. Si parla di pietre, che hanno consistenza; di pietre vive, unte dallo Spirito Santo. Edificare la chiesa, sposa di Cristo, su quella pietra angolare che è lo stesso Signore.
Confessare. Noi possiamo camminare quanto vogliamo, possiamo edificare tante cose, ma se non confessiamo Gesù Cristo, la cosa non va. Diventeremmo un organismo assistenziale, ma non la chiesa.
Quando non si cammina, ci si ferma. Quando non si edifica sulle pietre cosa succede? Quello che succede ai bambini sulla spiaggia quando fanno i palazzi di sabbia: tutto viene giù; è senza consistenza. Quando non si confessa Gesù Cristo, si confessa la mondanità del demonio.
Lo stesso Pietro dice a Gesù Cristo: "Io ti seguo, ma non parliamo di croce; questa non c'entra". Quando camminiamo senza la croce, quando edifichiamo senza la croce, e quando confessiamo un Cristo senza croce, non siamo discepoli del Signore. Siamo mondani. Auguro a tutti noi che lo Spirito Santo ci conceda questa grazia: camminare, edificare, confessare Gesù Cristo Crocifisso. (14 marzo, ai cardinali)