La chiesa locale per il mondo
Sono trascorsi 50 anni da quando Pio XII ha scritto l’enciclica “Fidei donum”. Il documento conteneva una proposta eccezionale e nuova nel campo dell’impegno missionario. Fino ad allora, infatti, la missione “alle genti” era un’opera generosa di alcuni “specialisti” -i missionari e le missionarie appartenenti a vari ordini e istituti - sotto la guida del Papa e della Congregazione di Propaganda Fide.
Pio XII rompe questo schema e formula una concezione più ricca di missione, raccogliendo un’esigenza che era andata maturando nella chiesa. Il Papa fa presente che tutti i vescovi sono responsabili, con il successore di Pietro, della missione della chiesa che “deve abbracciare tutte le nazioni e tutti i tempi” (Fidei donum, 15).
Ogni chiesa locale è per il mondo, e anche ogni sacerdote è ordinato per il mondo.
L’arcidiocesi di Udine ha risposto all’appello del Papa: quasi una ventina di sacerdoti sono partiti per aiutare le chiese di Argentina, Brasile, Burundi, Congo e Papua Nuova Guinea. Ultimamente, insieme ai sacerdoti, anche alcuni laici hanno cominciato a impegnarsi donando alcuni anni della loro vita ai fratelli più bisognosi. Al momento attuale, sono in missione tre “fidei donum”.
Due di loro ci hanno raccontato la loro esperienza missionaria. Li ringraziamo.