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L’essenza della vera felicità

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C’era una volta una ragazza, Elena, che sognava di crescere presto. “Da grande farò il medico - pensava - andrò in Africa e mi occuperò dei figli degli altri”. Quella ragazza ha realizzato il suo sogno: si è laureata in medicina ed è partita per l’Africa, dove i poveri continuavano a rimanere poveri

Elena arriva a Nairobi, in Kenya, poi a Meru e infine nel piccolo villaggio di Mikinduri. Là, insieme a Sergio, un altro medico italiano, i successi si alternavano a malattie che, seppur banali, mietevano tante vittime. Alla missione avevano adibito un edificio per accogliere i bambini malnutriti, abbandonati dalle famiglie.

I due volontari medici vi lavorano fino al giorno in cui Sergio rientra in Italia. Elena, invece, contro ogni previsione iniziale, decide di fermarsi a Mikinduri.

Una strana bici-ambulanza

Una sera, dopo cena, il guardiano invita la dottoressa a recarsi all’ambulatorio per un caso urgente. Fuori era parcheggiata una strana ambulanza: una bicicletta con un seggiolino posteriore capovolto, in grado di sorreggere una specie di “fagotto”.

Alla luce della lampada, Elena nota sbigottita che quel fagotto era un bambino scheletrico. Gli occhietti erano infossati e tutto il corpicino appariva ricoperto di ferite e cicatrici. Anche il lobo di un orecchio era tagliato e il braccio destro era paralizzato.

Elena lava il bimbo di nome Paul e gli fa mangiare qualche cucchiaio d’acqua e zucchero che il piccolo beve avidamente. Poi dorme tutta la notte e si sveglia all’arrivo della dottoressa.

“Mamma Elena”

Pian piano il bambino recupera peso, ma quando la dottoressa non è presente, egli rifiuta il cibo. Con il tempo, anche le ferite guariscono, ma Paul ha qualche grave problema psichico. Malgrado ciò, i suoi occhi sono vivaci e il suo volto sorridente. Di lui si potrebbe dire che “è l’essenza della felicità!”. Il piccolo inizia a chiamare Elena mamma e lei d’improvviso si sente veramente realizzata!

Un giorno, Paul riconosce suo padre fra i malati gravi dell’ambulatorio e gli va incontro. L’uomo racconta che la moglie era morta e confessa di aver abbandonato il figlio nella foresta. Qualche giorno dopo, l’uomo muore.

L’amore fra Elena e Paul cresce e i due sono inseparabili. Arrivano in Italia per fare la diagnosi della disabilità e poi tornano in Africa.

“Sono stata scelta…”

Ora i due sono una famiglia… Paul ha una nuova mamma ed Elena un figlio. Da qualche anno vivono in Italia, perché qui il piccolo può recuperare alcune abilità.

Quando qualcuno le chiede perché ha adottato un disabile rinunciando al suo sogno, Elena risponde: “Io non ho adottato un disabile, ma il bambino mi ha scelta come madre!”.



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