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In viaggio con p. Franco…

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Padre Franco Bertazza è la guida ufficiale di tanti gruppi nei pellegrinaggi mariani. Lui dice che, durante questi viaggi si sente addosso lo stesso fuoco che lo aveva spinto in missione prima, nelle isole Mentawai, e  poi in Brasile Sud.

Gli abbiamo chiesto qualcosa di queste esperienze.

Cos’è un pellegrinaggio?

Molti pensano siano viaggi turistici o interminabili recite di rosari, invece possono essere un ritiro spirituale di alcuni giorni, trascorsi in preghiera, riflessioni e penitenza. Dipende dal direttore spirituale che accompagna i pellegrini affamati della Parola.

Qual è il suo ruolo?

Il primo incontro del sacerdote sul pullman è importante per fare conoscenza personale con i fedeli che incontra seduti sulle loro poltrone. La preghiera del giorno, della sera e del Rosario è seguita da una meditazione sulla fede, sul matrimonio, sulla misericordia, sulla Madonna. Anche durante il viaggio e le soste, la guida spirituale è a disposizione per brevi incontri personali e per rispondere ad eventuali domande sugli argomenti trattati.

Fai tutto tu?

Assolutamente no. I laici guidano le preghiere durante il viaggio e, giunti alla meta, si lascia grande libertà ai singoli di fare quanto desiderano, di andare quando e come vogliono al luogo dell’apparizione, alle vasche e partecipare alle funzioni comunitarie. Io consiglio sempre la partecipazione alla Messa internazionale.

Sei impegnato tutto il giorno?

Sono un pellegrino a sevizio dei fedeli; rimango nella mia camera dell’albergo e ricevo tutti coloro che vogliono venire, per una confessione o una semplice conversazione.

Spesso termino a notte inoltrata. È il momento del raccolto della misericordia del Padre. 

E il gruppo come ti percepisce?

Ci ritroviamo tutti insieme a pranzo, a una Via Crucis, alla recita del Rosario e soprattutto alla Messa della sera quando le coppie presenti rinnovano il sacramento del loro matrimonio, mentre la sera seguente preghiamo per i nostri cari defunti. È il momento in cui il gruppo sperimenta la bellezza dell’unione con Cristo e con i fratelli, ponendo sull’altare la sua offerta. È un segno di partecipazione a quella di Cristo che rinnova la sua morte e risurrezione per la salvezza di tutti.

Racconti loro chi sei?

Certo! Al ritorno riservo un buon tempo al racconto della mia esperienza missionaria alle Mentawai. Hanno modo così di conoscere la famiglia saveriana. Non manca la fisarmonica e la voce del coro. 

Concludo con una benedizione ai pellegrini e agli oggetti regalo per i loro figli e nipoti. Saluto tutti con un bacio e un arrivederci al prossimo pellegrinaggio.



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