Il ricordo di Sara Primosig e Fides Devoti
Lunedì 22 aprile, nell’antica chiesa di San Leonardo, abbiamo dato l’ultimo saluto alla signora Sara Primosig, vedova Scaunich, sorella del saveriano p. Carlo. Morto il papà quando Carlo aveva appena due anni, la mamma si era buttata nel lavoro per mantenere i suoi figli e aveva affidato i più piccoli alla custodia di Sara, che era la sorella maggiore.
Padre Carlo ci ha confidato come la mamma fosse buona e comprensiva, mentre Sara fosse piuttosto severa ed esigente per farsi obbedire. “Ricordo che a volte la chiamavo addirittura mamma…”. Erano gli anni della seconda guerra mondiale, duri e faticosi, che richiedevano enormi sacrifici. A distanza di tempo, p. Carlo comprendeva e apprezzava la severità della sorella, perché mirava alla loro educazione. Sara, quando Carlo è entrato dai saveriani, ogni quindici giorni veniva a trovarlo e gli portava la biancheria lavata e stirata. Verso di lei p. Carlo conservò sempre un cordiale rapporto di affetto e riconoscenza. Il buon Dio la accolga nella luce e nella pace del suo paradiso.
Due fila di alberi in fiori bianchi bellissimi hanno festeggiato il passaggio della bara della signora Fides Devoti che, come sposa adorna per le nozze divine, era portata solennemente nella sua chiesa parrocchiale. Quella chiesa che ella aveva ogni giorno curato e abbellito con amore e passione, per alimentare la fiamma viva della fede cristiana dell’amata comunità parrocchiale di Vergnacco con le sacre celebrazioni liturgiche. In particolare, l’Adorazione eucaristica era voluta e sostenuta da lei ogni giovedì dell’anno.
Il suo amore e il suo impegno per le missioni, oltre alla preghiera, si traducevano nei suoi lavori pazienti a uncinetto con cui confezionava le numerose fasce per i bambini poveri di quei paesi lontani. Lei conservava sempre davanti agli occhi il ricordo vivo del fratello p. Pio. La comunità cristiana di Vergnacco ha onorato la signora Fides, mamma e nonna tanto amata e stimata. La ricorda per la sua semplice e forte testimonianza dei valori cristiani, della vita, della famiglia e per la sua dedizione amorevole e delicata nell’accogliere tutti con un sorriso materno, contagiato di vera compassione evangelica.