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Il nostro pellegrinaggio a Parma

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È appena giorno: sono le 7 di domenica 2 marzo e la casa saveriana di Vicenza è già piena di saluti amichevoli e di pacche sulle spalle. Il pullman che accompagnerà 61 persone devote a san Guido Conforti è pronto a partire per Parma, città che ha l’aria di una piccola capitale europea.

Dobbiamo preoccuparci?

Padre Luciano Bicego, guida spirituale del gruppo, ha preparato adeguatamente, con approfondimenti mirati, tutti i partecipanti al pellegrinaggio. Già in pullman si è iniziato con una preghiera alla Madonna e dopo la lettura dal vangelo di Matteo (6,24) proprio della domenica, ognuno ha scritto le proprie riflessioni che poi sono state meditate insieme.

È bello sentirsi uniti, una famiglia di credenti che dà più importanza alle realtà spirituali che a quelle materiali, poiché queste ultime non durano, sono temporanee. Infatti, molti hanno risposto che umanamente è difficile non preoccuparsi - particolarmente di questi tempi - del cibo o dell’abito, ma è più importante cercare il regno di Dio dentro di noi con la preghiera, tenendo presente che il Signore ci ama. È quindi giusto mettere Dio al primo posto e affidarci a lui con serenità.

Nel santuario di san Guido

Arrivati a Parma, nel santuario di san Guido Conforti è stata celebrata la Messa. La chiesa era gremita di fedeli e di missionari saveriani che hanno concelebrato; anche i missionari infermi, spinti sulle loro carrozzelle dai confratelli e dai volontari, hanno riempito di tenerezza il cuore di ognuno di noi, donandoci un senso di pace e di altruismo.

In seguito, p. Ermanno Ferro ha accompagnato il gruppo in visita al museo Confortiano. Ha coinvolto tutti con le sue informazioni precise e sentite, che venivano dal cuore. Mentre narrava la vita di san Guido Conforti, trapelava dalle sue parole una devozione totale verso il fondatore dei saveriani. È stato emozionante dire una preghiera davanti al Crocifisso del Conforti:

“È questo che mi ha dato la vocazione; io guardavo lui e lui guardava me, e pareva mi dicesse tante cose”, diceva il santo.

Il museo d’arte cinese ed etnografico

Anche visitare il percorso museale chiamato “Memorie Confortiane Saveriane” ha suscitato notevole emozione. Vedere la sala rossa dove mons. Conforti lavorava, la sua camera da letto, la cappella dei martiri e i tanti oggetti a lui appartenuti, ha riempito il cuore di noi pellegrini con il desiderio di fare del bene, come san Guido ha sempre fatto con santo ardore cristiano.

Padre Alfredo Turco ci ha invece accompagnato in visita al museo d’arte cinese ed etnografico, completamente rinnovato. Gli oggetti in esposizione sono pregevoli e allestiti con l’intento di dare una panoramica essenziale del mondo artistico cinese e di altre aree geografiche: Giappone, Indonesia, Brasile, Messico e Africa.

Amicizia e meditazione

Nel pomeriggio, abbiamo fatto una breve visita guidata ai monumenti simbolo di Parma: il duomo, una delle maggiori creazioni dell’architettura romanico-padana del sec. XII, e il battistero, agile costruzione romanico-gotica a pianta ottagonale.

Ormai si è fatta sera e intraprendiamo la via del ritorno verso Vicenza. È stata una bella esperienza, soprattutto per l’amicizia che lega il nostro gruppo e per le profonde meditazioni fatte insieme:

“Teniamo gli occhi della fede fissi sul regno che verrà, poiché si tratta di una realtà eterna, che il tempo, con il suo trascorrere, non potrà mai rubarci”.

(di: Caterina e Pietro Dal Santo)



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