Il mondo guarda all’Africa…
Ogni vescovo è il pastore della diocesi che gli è affidata. Il Papa viaggia spesso recandosi nelle varie diocesi del mondo per sostenere la fede dei credenti. La visita del Papa ricorda a ogni cristiano - in qualunque posto si trovi - che noi apparteniamo a una comunione più grande: siamo stati battezzati nella stessa fede, abbiamo ricevuto gli stessi sacramenti, lo stesso Spirito è protagonista della nostra vita nuova in Gesù Cristo.
La visita del Papa dimostra che l'Africa è importante per la chiesa: per il numero crescente di fedeli e per le sfide che essi devono affrontare in campo economico, nel raggiungimento della pace e della giustizia. Il Papa dunque è venuto "a casa sua", ha visitato la sua chiesa d'Africa avendo il grande desiderio d'incontrarla e di farle dono del suo messaggio.
Camerun e Angola sono come due esempi dell'Africa d'oggi. Il Camerun è un Paese con grandi potenzialità, ma bloccato da corruzione, ingiustizia, disoccupazione... L'Angola celebra i 500 anni di evangelizzazione, ma si ritrova dilaniato a causa di guerre interminabili.
Il primo Papa a visitare l'Africa è stato Paolo VI nel 1969. Dopo di lui, Giovanni Paolo II si è recato nel continente africano 14 volte, visitando in tutto 43 Paesi. Il Camerun lo ha accolto la prima volta dal 10 al 14 agosto 1985, e la seconda dal 14 al 16 settembre 1995.
Il Camerun è il primo Paese del continente nero su cui Benedetto XVI ha messo piede. È venuto sostenere il cammino sinodale.
I vescovi, infatti, devono riflettere sul continente e sulla situazione della loro chiesa, a partire dai temi principali del sinodo.
Per il Camerun e per i suoi cittadini, e in particolare per i suoi cristiani, è una grazia aver ricevuto questa visita. È un invito all'impegno, a una seria testimonianza come discepoli di Cristo in terra africana. Tutto il mondo ora guarda a noi.