I sorrisi delle delegate
Bisogna mettersi in cammino per incontrare tante persone buone che in Sardegna si sono messe al servizio della missione. Noi le chiamiamo “Delegate missionarie”, perché in prevalenza donne. Fin dall’inizio della presenza saveriana in Sardegna, si è cercato di avere qualcuno che nel proprio paese potesse essere un punto di riferimento con i missionari (prima a Tortolì, poi a Macomer e Cagliari).
Alcune sono già andate a riposarsi in paradiso, altre continuano ancora con entusiasmo. Ogni volta che bussiamo alla loro porta, dopo aver fatto chilometri, una curva dopo l’altra, ci accolgono con un sorriso. Ci invitano ad entrare, ci chiedono come stiamo e ci offrono qualcosa. Poi, cominciamo a parlare della vita, del tempo, dei problemi, della salute, di figli e nipoti, del paese, della parrocchia e delle difficoltà di continuare a parlare della missione. Anche loro si accorgono che ci vorrebbe qualcuno più giovane per dare una mano, ma sono sempre pronte a parlare e a dire a tutti che bisogna volere bene ai missionari. C’è tra noi uno scambio profondo, in amicizia e anche in riconoscenza. È merito loro se la presenza saveriana esiste ancora in questa meravigliosa isola.