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Nel giugno del 1951 il Saveriano p. Ugo Cattenati raggiungeva la città di Mazatlan, in Messico. Tre mesi dopo il Collegio Istituto Culturale dell’Occidente apriva le porte ai primi 217 alunni. Iniziava così la fantastica avventura dei Saveriani nel grande Stato d’America. Un ambiente geografico e culturale del tutto nuovo ed inesplorato per i figli del beato Conforti che, scacciati dalle prime loro missioni della Cina di Mao, cercavano altre terre dove spargere la parola del Signore.

Da allora sono trascorsi 50 anni, che hanno richiesto una profusione straordinaria di energie fisiche, spirito di sacrificio, intelligenza organizzativa; ma che oggi vedono la realizzazione di opere importanti, una vasta rete di amici e soprattutto il nutrito gruppo di Saveriani messicani: 128.

Per dare maggior rilievo alla celebrazione del 50° di Fondazione i responsabili dell’Istituto Saveriano hanno deciso di tenere il loro XIV Capitolo Generale, il prossimo giugno, in terra messicana, e precisamente nella Casa della filosofia nella metropoli di Guadalajara.

Il messaggio del Superiore Generale

Nella ricorrenza del 50° di presenza dei Saveriani in Messico, a nome della Direzione Generale e di tutta la Congregazione, desidero esprimere alla Regione Messicana le nostre congratulazioni per questi anni intensi e i più sentiti auguri per il futuro. La storia Saveriana in Messico è una storia piena di fede, ardimento, fantasia e coraggio da una parte, e di profonda sintonia e generosa risposta dall’altra. Gli inizi sono stati difficili, ma generosi.

Pur senza far nomi di singoli, non si può dimenticare i primi protagonisti di questa avventura che sono stati capaci di entrare in profonda empatia con la gente, trovare collaborazione e sostegno, generare simpatia. E non solo per le iniziative saveriane, ma per la Chiesa stessa e per la società più vasta, nelle quali hanno portato l’apertura missionaria e il profumo dell’ideale missionario.

E tutta la seguente storia Saveriana ha rinnovato lo spirito di questi inizi; spirito che pur in diverse modalità, si è espresso con le stesse caratteristiche in ognuna delle fondazioni Saveriane nel vasto territorio della Repubblica Messicana e nell’attuazione delle varie iniziative.

La entusiastica risposta della gente in genere ha fatto pensare ad una specie di connaturalità tra il carisma saveriano e l’animo messicano.

Tanto che in nessun’altra regione abbiamo una così vasta risposta, in sostegno e in vocazioni, come in Messico. Oggi i confratelli messicani sono sparsi in quasi tutte le circoscrizioni dove sono presenti i Saveriani, e stanno prendendo in mano sempre più chiaramente le redini della vita della stessa Provincia messicana.

Certamente il loro contributo alla vita della Congregazione e al servizio della missione sarà sempre più significativo nei prossimi anni.

Unita a tutta la Regione Messicana, la Congregazione intera si rallegra e augura con tutto il cuore "buona strada" ad ogni confratello presente nella circoscrizione.

  • p. Francesco Marini

"È giunta l’ora", Dal Superiore in Messico

Finalmente è giunta l’ora per l’America, l’ora di proiettarsi al di là delle proprie frontiere, "ad gentes". È vero che noi stessi abbiamo bisogno di missionari, ma dobbiamo dare della nostra povertà.

Il Terzo Millennio può offrire una grande opportunità per l’America di essere la speranza della Chiesa Universale, a condizione che il suo apporto alla missione universale sia comunicazione gratuita della fede ricevuta e che il suo impegno ad gentes sia proporzionale al numero dei credenti.

Durante la celebrazione di questo Cinquantenario, desidererei che come Regione del Messico spolveriamo la memoria per riscoprire ciò che siamo e ciò che siamo chiamati ad essere. Desidero segnalare che bisogna mettere in comunione ognuna delle espressioni del carisma, e che nessuno, anche se con buona volontà e generosità, deve limitarsi alla sua attività.

Bisogna affermare più fortemente e di fatto che è la comunità il soggetto della missione.

  • p. Chuy Romero.


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