Skip to main content

I figli non ascoltano più, Quando in Africa arriva il benessere

Condividi su

La scrittrice Carletta Viotto nel suo ultimo libro dell'editrice Aracne, "Cogliamo ciò che ci unisce" (alle pagine 35-36) ha riportato una lettera di p. Lino Maggioni, inviata dal Burundi a suor Maria Teresa Crescini. È datata maggio 2007, ma il suo messaggio è sempre valido. Ne pubblichiamo una parte.

Nelle cinque settimane di quaresima ho dedicato quattro mattinate alle confessioni. Insieme a sei altri confratelli abbiamo lavorato in una vasta area di montagna e pianura. La testa mi si è fatta di pietra a forza di ascoltare la sofferenza delle mamme e di vedere le loro lacrime.

La cittadinanza negativa

Cresce impietosamente il fenomeno di madri che non riescono più a tenere legati a sé i figli, i quali rifiutano quanto la tradizione offre, da un millennio, alle nuove generazioni. La tradizione si basa su valori, convenienze (discutibili se vuoi); per contro, i giovani vogliono cose che costano soldi. Se fino a un anno fa possedevano una maglietta sdrucita, ora vogliono cambiare sovente camicia e pantaloni, mentre le ragazze inventano una pettinatura nuova ogni due settimane. Tutti vogliono il telefonino, andare a vedere film e fumare tabacco o hashish...

Le povere donne, che qui sembrano esser nate per lavorare, fare figli e prender botte dal marito quando rientra ubriaco, finora governavano i loro figli con il semplice movimento degli occhi. All'improvviso a loro non bastano più nemmeno le parole del cuore. E così, in un sol boccone il Moloch del benessere inghiottisce figli e mamme... Si può dire che i giovani si dirigono verso una sorta di cittadinanza negativa.

La danza di Aline

La mattina dell'Ascensione fuori dalla chiesa, dove la gente cantava la fede durante la seconda Messa, ho incontrato Aline. Mi ha detto che aveva mal di testa. Le ho portato una razza di tè con zucchero e una aspirina. Ci siamo seduti insieme a chiacchierare. Mi ha raccontato che al collegio dove abita, le avevano dato un giorno di vacanza e lei era venuta qui alla missione, perché non ha nessuno... Mi ha chiesto un po' di zucchero. Sono entrato in casa a prenderne mezzo chilo. Sono uscito e l'ho trovata che danzava sul prato. Come una gru coronata, seguiva il ritmo e l'armonia del canto che si svolgeva in chiesa.

Avevo in tasca la macchina fotografica e l'ho ripresa. Le manca il braccio sinistro. Glielo ha spappolato una pallottola, la notte in cui hanno ucciso sua mamma. Quando i soldati hanno sparato, la mamma si è tirata sul cuore Aline. La mamma è morta e Aline ha perso il braccio. Noi paghiamo per lei la retta di un collegio per portatori di handicap.

Ad Aline basta la danza per celebrare la sua libertà, in una vita che l'ha privata dell'affetto e dell'autonomia.



Scarica questa edizione in formato PDF

Dimensione 3094.46 KB

Gentile lettore,
Continueremo a fare tutto per portarvi sempre notizie d'attualità, testimonianze e riflessioni dalle nostre missioni.
Grazie per sostenere il nostro Giornale.


Altri articoli

Edizione di Ottobre 2015

Una richiesta per le tre sorelle martiri

La direttrice generale delle saveriane, sr. Giordana, ha scritto una lettera circolare invitando a mandare (mismadg@alice.it) ricordi, lettere, big...
Edizione di Febbraio 2000

Il vento di febbraio e quello dello Spirito

Sto soffrendo il ventaccio che spira e arriva come lama penetrante nelle ossa e mi fa fremere, ma lo sopporto perché vedo già in arrivo la primaver...
Edizione di Agosto/Settembre 2016

Catechesi e finale pirotecnico

La recita del Rosario nel mese di maggio è stata una catechesi sulla Vergine ed ha assunto un nuovo interesse per gran parte dei partecipanti. I pu...
Logo saveriani
Sito in costruzione

Portale Unico dei Saveriani in Italia

Stiamo finalizando la nuova versione del portale

Saremmo online questa estate!

Ti aspettiamo...

Versione precedente del sito