Hanno il mondo nel cuore, Giovani missionari s’incontrano
All’inizio di marzo, si è svolto a Sotto il Monte (Bergamo) il convegno dei giovani che si stanno preparando alla vita missionaria. L’incontro, organizzato ogni anno dalla Conferenza degli istituti missionari in Italia (Cimi), è un’occasione di convivenza, preghiera e formazione.
Quest’anno, il tema di riflessione era: “La spiritualità missionaria come impegno per la giustizia e la pace”. Erano presenti i giovani di sei istituti missionari, femminili e maschili: missionarie di Maria Immacolata, saveriani, saveriane, comboniani, comboniane e società missioni africane.
L’amore vero è umile
Anche mons. Loris Capovilla, il grande segretario di papa Giovanni XXIII, nei suoi novant’anni, si è sentito scaldare il cuore, quando davanti ai suoi occhi una sessantina di giovani avevano le orecchie tese per ascoltarlo. Per due ore si è fatto trascinare dalla “sete” dei giovani, desiderosi di sentire le parole di un vero testimone su temi della chiesa, del mondo, della giustizia e della pace. Nessuno è rimasto deluso. Mons. Capovilla ha iniziato dicendo: “parlo dell’umiltà che è stata bandita dal mondo. Noi dei paesi benestanti ci sentiamo i migliori, in tutto. Anche quando aiutiamo gli altri, rischiamo di farlo considerandoci benefattori e salvatori del mondo: coloro che elargiscono la loro bontà ai poveri, i migliori che aiutano i peggiori; coloro senza i quali gli altri non potrebbero esistere”.
L’amore senza umiltà è egoismo, è utilitarismo. Mons. Capovilla ci ricordava che “siamo sempre in ritardo” nell’attenzione all’altro, nell’ascolto, nel rispetto, nell’amore. Cosa ci resta da fare? Arrenderci alla nostra debolezza, al nostro amore per noi stessi? Abbandonarci alla disperazione o fingere di non sapere, non vedere, non sentire? La risposta è no. “Un cristiano non abdica mai in nessun luogo, in nessun momento”.
Una finestra sul mondo
Si percepiva che era un incontro di missionari e missionarie: i giovani hanno creato un clima fraterno, di entusiasmo e di spiritualità, senza paura di condividere e di mettersi in gioco. Il loro trovarsi insieme li ha incoraggiati ad essere testimoni della vocazione missionaria gli uni per gli altri. Hanno espresso ricchezza e complementarietà nello stile di preghiera, nella collaborazione, nella sensibilità. La finestra sul mondo era sempre aperta e se ne respirava l’aria che entrava.
Il tema dell’incontro era adeguato agli ideali dei giovani che sono stati capaci di domande e di provocazioni, di sintesi e di proposte, stando al passo con il vangelo e con le urgenze del mondo. Anche le celebrazioni di preghiera sono state creative e missionarie, centrate sul tema “Venga il tuo regno di giustizia e pace”. La preghiera invitava a lasciarci interrogare dai popoli e dalle chiese, nelle quali siamo immersi come famiglie missionarie. Dalle preghiere si sentiva che la “missione” sta davvero a cuore e nel cuore di questi giovani.
La vostra preghiera per noi
Sono stati molto interessanti i lavori in gruppo e la condivisione: hanno permesso ai giovani di approfondire il tema e di interagire tra loro per conoscere il cammino dei vari istituti missionari nell’impegno per la giustizia e la pace.
Durante i tre giorni del convegno, i discorsi, i progetti e gli ideali dei giovani partecipanti hanno avuto il potere di entusiasmare e ricaricare anche noi missionari formatori che li avevamo accompagnati in questa bella avventura giovanile. Vederli all’opera fa disperdere ogni pessimistica previsione sul futuro delle missioni e dei giovani missionari; apre alla fiducia per un rinnovato impegno di evangelizzazione al passo con i tempi.
A voi tutti, cari amici, chiedo di sostenere con la preghiera e l’amicizia l’entusiasmo e la generosità evangelica di questi nostri giovani. Non è poco, perché certamente potrete sentirvi coinvolti anche voi nei loro sogni e progetti. Sono i medesimi che il Signore ispira da sempre a tutta la chiesa e che ci accomunano nel nostro sforzo quotidiano di preghiera e di lavoro, di conoscenza e di testimonianza della fede.