Gesù Cristo nasce se…
È Natale... E purtroppo, inizia la solita corsa per creare la fiaba. È assurdo. Non si dovrebbe celebrare la nascita di Cristo una volta all'anno, ma ogni giorno, perché egli rivive in ognuno di noi. Gesù è nato, vissuto e morto invano se da lui non impariamo l'amore. Cristo è un evento che deve avverarsi in ognuna delle nostre vite e nella costruzione del regno di Dio sulla terra: sostituendo una vita egoista, astiosa, violenta e irragionevole con una vita d'amore, fraternità, libertà e ragione.
Quando sento cantare "Gloria a Dio e pace in terra agli uomini di buona volontà", mi chiedo come oggi si possa rendere gloria a Dio, nonostante le nuove e magnifiche liturgie, se non accogliamo l'unica immagine di Dio: l'uomo vivente nella moltitudine delle culture e dei colori della pelle.
Finché ci sarà una fame insaziata di pace; finché non lasceremo che lo Spirito ci faccia rinascere come uomini assetati di rapporti autentici di comunione, da cui siano estranei i sorrisi forzati, l'invidia, la gelosia, la falsa cortesia, la diplomazia; finché non avremo come senso della vita la ricerca della verità, del giusto e del bello; finché possediamo troppo a spese di coloro che non hanno niente; finché continueremo a calpestare i nostri sogni più belli e più profondi, il Cristo non sarà nato.
Se seriamente lotteremo per sradicare la violenza dalle nostre civiltà, solo allora noi potremo dire pieni di gioia: "Cristo è nato in mezzo a noi". I missionari saveriani vi augurano un "Buon Natale", invitandovi a lavorare insieme, per dare un senso profondo a queste parole e perché tale augurio non resti una semplice formula.
p. Rosario e i saveriani di Desio.