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Gesù continua a chiamare: Giovani simpatici, allegri, impegnati

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2009 4 CoverQuesto editoriale vi giunge dall'Africa centrale. A metà febbraio sono stato a Kinshasa per una settimana di incontri per i dieci novizi saveriani del Congo, Burundi, Camerun, Ciad e Sierra Leone. È una comunità assortita, simpatica e affiatata. Con loro ho parlato dei temi della missione e della formazione, proiettandoli sull'orizzonte del mondo di oggi.

Kinshasa, la capitale della repubblica democratica del Congo, è una tipica megalopoli africana, caratterizzata da un clima caldo e umido: uno choc per uno, come me, cadutovi dentro direttamente dall'Italia gelata e nevosa dell'inverno trascorso.

La nostra missione a Kinshasa

Insieme ai novizi vivono anche due giovani saveriani, che l'anno scorso hanno visto la morte in faccia nell'incidente aereo da cui sono miracolosamente usciti: padre Pierfrancesco e padre Pietro. Si occupano della missione di San Bernardo, una parrocchia cresciuta in fretta in un quartiere formatosi disordinatamente in questi anni.

Ora la comunità parrocchiale conta 25mila abitanti, è molto attiva, soprattutto nell'educazione della gioventù, urgenza numero uno della vita congolese: il centro scolastico parrocchiale offre l'educazione cristiana a oltre millecinquecento ragazzi. È consolante veder rifiorire le periferie di una città di nove milioni d'abitanti segnata dalle solite sfide: sovrappopolazione, disoccupazione, povertà, insicurezza. Eppure qui la gente affronta con coraggio i propri problemi senza piangersi addosso, cercando di vivere e di farlo anche gioiosamente, come è nello stile congolese.

Con i novizi al fiume Congo

Un giorno siamo andati, i novizi con il loro maestro e il sottoscritto, a passare una giornata fuori casa, lungo il fiume Congo, che più che un fiume sembra un lago. A Maluku, sulla sponda, c'è un luogo di vacanza con delle paiottes, tettoie che servono a ripararsi dal sole. Ma quel lunedì il sole non l'abbiamo proprio visto: tutto era grigio, pesante, carico di pioggia.

Il maestro dei novizi padre Mario, uomo noto per la sua laboriosità e senso del dovere, ci ha fatto fare una seduta dalle dieci a mezzogiorno, per un argomento - diceva lui - leggero. I giovani novizi mi ascoltavano, mentre la pioggia picchiettava attorno a noi e gli occhi erano attratti dalla visione della corrente, lenta e densa, del fiume Congo che viene da molto lontano e trascina con sé la storia di un Paese così ricco eppure così maltrattato.

Quando ormai stavamo per concludere la sessione e metterci a mangiare, abbiamo sentito arrivare una compagnia chiassosa e variopinta di studenti, essi pure alla ricerca di un po' di fresco e di riposo. Con loro abbiamo condiviso l'ora del pranzo.

Aspiranti missionari in Burundi

Da Kinshasa sono poi venuto a Bujumbura in Burundi. Qui c'è un altro gruppo di candidati alla vita missionaria che attendono di passare al noviziato secondo le scadenze previste. Sono sedici: due stanno finendo la filosofia nel seminario di Bujumbura; quattro frequentano la propedeutica; gli altri sono appena arrivati e stanno seguendo un anno di orientamento nella nostra casa saveriana. Condivido con loro i tempi liberi dall'insegnamento nel seminario maggiore locale, e li intrattengo con qualche lezione. Stare con loro mi fa sentire più giovane e mi carica di speranza.

Perché vi racconto queste cose? Perché i lettori di Missionari Saveriani, ringrazino Dio che continua a suscitare nel cuore dei giovani africani il desiderio di essere missionari. È un segno della maturità di queste giovani chiese e anche una garanzia di futuro per la nostra famiglia saveriana.

Guardando questi giovani, sia a Kinshasa sia a Bujumbura, vedevo il cammino lungo e non facile della loro formazione, ma soprattutto pensavo al Signore che non manca di chiamare i suoi missionari. Gente simpatica e allegra, ma impegnata e responsabile. Giovani tenuti insieme dalla presenza invisibile di Colui che, come una volta sulle sponde del lago di Galilea, anche oggi su quelle del fiume Congo o del lago Tanganika, chiama coloro di cui egli ha bisogno per annunziare la venuta del regno di Dio:

"Seguitemi, vi farò pescatori di uomini".



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