Festa con amici e benefattori, La comunicazione rende più felici
È tradizione che l'incontro dei benefattori, dei parenti e degli amici dei missionari saveriani e diocesani avvenga la penultima domenica di settembre. Così, un folto numero di partecipanti domenica 21 ha affollato la casa saveriana di via Visinoni.
Il superiore ospite d'onore
Quest'anno ci sono state varie novità. Prima di tutto, abbiamo avuto la presenza di p. Rino Benzoni, superiore generale dei saveriani. Per lui è stato un ritorno in famiglia, non solo per i confratelli ma anche per le tante persone che lo conoscevano. Infatti, p. Rino è stato in passato rettore di questo istituto dal 1984 al 1987.
Padre Benzoni ha presieduto la celebrazione eucaristica e ha ringraziato tutti per l'aiuto spirituale e materiale dato alle missioni. Spiegando la parabola evangelica della chiamata a diverse ore del giorno, ha fatto notare che la storia si ripete anche oggi. Le nostre comunità, che hanno annunciato Cristo in tanti altri territori, ora faticano a procurare vocazioni per testimoniare l'amore di Dio all'umanità.
Per questo, c'è bisogno degli ultimi chiamati per sopravvivere e continuare nella propria missione.
Anche tra i saveriani, che restano costanti nel numero dei membri, le nuove leve vengono dai Paesi di missione. È il seme che diventa frutto. Quello che conta non è essere chiamati prima o dopo, ma fare il proprio dovere nella vocazione e nel posto che il Signore affida a ciascuno, sapendo che abbiamo bisogno l'uno dell'altro.
Dopo la Messa, durante e dopo il pranzo, padre Rino si è intrattenuto cordialmente in particolare con i genitori e i famigliari dei saveriani per rispondere alle loro numerose domande.
La missione è ancora giovane
Durante questi incontri si allarga la conoscenza delle forze vive in missione, provenienti dalla diocesi di Venezia. Purtroppo non siamo riusciti a unirle tutte. All'incontro hanno partecipato per la prima volta i genitori di p. Daniele Zarantonello, comboniano di Favaro Veneto con una lunga esperienza missionaria in America latina.
Anche Olga Varisco, mamma di Giovanna, una giovane di Mestre che ha stabilito la sua casa tra i figli dei carcerati in Madagascar, ha risposto con entusiasmo all'invito. Si è trovata vicino p. Andrea Gamba, saveriano padovano appena rientrato per un po' di vacanza dopo cinque anni di missione in Amazzonia. Padre Andrea ha potuto condividere le sue esperienze con Olga e sua mamma Regina. Altre tre mamme e due papà di saveriani ci hanno dato la sensazione che la missione è ancora per i giovani.
Mercatini, tombola e un "grazie"
Anche il numero di adolescenti è stato rilevante. Tra loro si è creato subito una bella intesa, come è successo a Ilaria e Silvia. Silvia abita oltre il Piave, Ilaria vicino al Brenta; sono entrambe allieve delle medie e hanno uno zio missionario. Adesso, non vedono l'ora di ritrovarsi il prossimo anno. Intanto c'è il telefonino, forse anche la "chat" e poi l'immaginazione che naviga in Cina o in America latina, dove gli zii sono stati missionari.
Il mercatino "Entrata libera, uscita a pagamento", quello del "Rompiscatole", e una ricca tombola hanno dato a tutti la possibilità di tornare a casa con un piccolo ricordo della giornata. Ma il ricordo più grande rimane la gioia di aver condiviso l'ideale della missione, la gioia del vangelo, la buona notizia.
Ci diciamo un grazie reciproco, ma uno particolare va ai volontari che hanno preparato e servito alla festa. La loro gioia è stata quella di vederci contenti.