Fadugu, missione di speranza: "Grazie per il contributo"
Cari amici, mi trovo a Fadugu, una missione in Sierra Leone aperta da poco, dove tutto è agli inizi. Prossimamente inizieremo la costruzione della chiesa. Ho saputo che anche voi avete contribuito. Il vostro è stato un aiuto provvidenziale. Grazie! Quello che avete raccolto, insieme al Gams, è servito per costruire la nuova scuola media, un progetto finanziato dalla comunità saveriana di Cagliari.
Senza niente, ma sono felici
Fadugu promette bene. Ci sono tante belle speranze per l'attività missionaria. Il piccolo centro, sperduto tra i monti e le foreste, conta già qualche centinaio di cristiani; la maggior parte però sono ancora catecumeni. Intorno a Fadugu ci sono villaggi che reclamano la nostra presenza. Purtroppo, possiamo fare poco, perché sono distanti e raggiungibili solo a piedi. In alcuni è già stato possibile organizzare il catecumenato e aprire la scuola elementare, anche se si tratta solo di "tettoie".
La scuola media, con i suoi 500 studenti, e la scuola elementare con altrettanti alunni, fanno da motore trainante per attirare simpatia nei nostri confronti. A Fadugu non c'è luce né telefono, né altre risorse. La gente sopravvive di agricoltura in stile preistorico: si accontenta di poco e vive poveramente e con serenità.
Sulla tomba di p. Ivaldo
Quando ero a Makeni, spinto da un segreto istinto, sono andato al piccolo cimitero della missione. È lì che riposa p. Ivaldo Casula con gli altri missionari. Riposa in un angolo di verde, di silenzio e di pace. Solo gli uccelli tessitori sono impegnati a comporre i loro nidi fantastici sulle piante circostanti. Padre Ivaldo non è lontano dal suo "Fatima institute", a cui ha dato tanto, con la sua competenza e il suo cuore. Da qui escono studenti qualificati, pronti a portare il loro contributo d'insegnamento nelle centinaia di scuole della missione.
La mia preghiera si è unita alla vostra, perché il Signore gli conceda la gioia dell'operaio fedele e giusto, nella pace dei santi. Vedendo la gente che viene a pregare sulla sua tomba e sentendo le loro testimonianze, penso al seme del vangelo che deve cadere in terra "per portare molto frutto". Padre Ivaldo ci ha lasciato per seminare scintille di eternità in un mondo ancora spaventato dalla guerra, colpito dall'ingiustizia, mortificato dalla fame e dalla miseria.
In Sierra Leone p. Ivaldo vive. Vive con il suo sorriso, con il ricordo della sua barba bianca, con le sue parole lente ma incisive.
Padre Ivaldo è "con i suoi", con la gente che ha amato e per la quale ha donato la sua vita.