Skip to main content

Essere protagonisti della soluzione

Condividi su

La famosa frase di Papa Francesco “non stiamo vivendo semplicemente un’epoca di cambiamenti, ma un cambiamento d’epoca” portava un’altra riflessione che rivela il carattere dei tempi attuali. “Siamo dunque in uno di quei momenti nei quali i cambiamenti non sono più lineari, bensì epocali”.

La pandemia prima, non ancora conclusa, e la guerra in Europa dal 24 febbraio 2022, ci mostrano che non c’è più nulla di prevedibile, calcolabile. L’effetto “guerra” ha introdotto un aumento dei prezzi e dell’inflazione, e ha messo un’incognita sul futuro tanto da rendere la vita di ciascuno sempre più insicura. La tragedia della Marmolada, poi, con le sue 11 vittime, la mancanza di pioggia, le nostre riserve d’acqua al minimo, l’aumento della temperatura ci mostrano che siamo entrati definitivamente in quei cambiamenti climatici finora considerati un problema altrui. Siamo entrati in un mondo imprevedibile, inquieto, in cui non c’è più nulla di lineare.

Si ha l’impressione di arrivare tardi su tutti i fronti. La pandemia ci ha trovati impreparati. Le ferite che hanno portato alla guerra non sono state curate in tempo. Il rispetto della Casa Comune si deve imporre con la morte, per farci capire che la natura è da tempo in sofferenza e che l’uomo fa finta di non vedere. In nessuno di questi casi esiste la fatalità, perché molte sono state le sirene d’allarme che hanno spiegato il pericolo. Solo abbiamo continuato ad essere distratti, pensando ad altro, facendo finta di nulla, evitando le voci degli scienziati, del Papa. Ora, ogni cambiamento rischia di presentarsi in modo prepotentemente imprevedibile, trovandoci impreparati nel presentare soluzioni tempestive e arginarne così gli effetti.

Questo nuovo mondo instabile, incerto, sconosciuto fino a poco tempo fa induce nuove reazioni che possiamo già percepire nel linguaggio quotidiano. Il modo di parlare sembra sempre più armato, perentorio, quasi istintivo. Il dialogo sembra sostituito da soluzioni estreme e mortifere. In questo clima di riscaldamento climatico, sociale e persino mondiale, siamo invitati ad evitare di negare ciò che sta succedendo, rifiutando di vedere la realtà che ci circonda, ma anche di rassegnarci all’inevitabile, come se non ci fosse più nulla da fare, magari colpevolizzandoci per ciò che non siamo riusciti a fare.

Una riflessione positiva, invece, può ancora generare nuove energie. Certo, è necessario assumere la responsabilità collettiva di ciò che sta succedendo e questo ci può aiutare a una conversione ecologica, antropologica, culturale, che papa Francesco chiamava conversione integrale. Rifiutare dunque ogni chiusura, ma anche qualsiasi fatalismo, reagendo invece mettendo in gioco le nostre presunte sicurezze. Si tratta “di una sfida di civiltà per la quale vi è bisogno dell’impegno di tutti”, ci dice Papa Francesco.

Servono nuovi atteggiamenti, nuovi approcci, nuove modalità di vita. Le tragedie che stiamo vivendo in contemporanea ci devono spingere a cercare urgentemente vie più rispettose delle persone, dei popoli e della natura. Non bisogna abituarsi a questa “normalità” violenta, improvvisa, imprevedibile. È necessario, invece, mantenere la speranza, accendere la candela della nostra fede e della nostra ragione per fare luce intorno a noi e incontrare quella di chi, come noi, crede e opera per un mondo migliore.

Rivolgendosi ai partecipanti alla Cop26 di Glasgow, papa Francesco invitava a riflettere sulla “finanza climatica”, sulla “decarbonizzazione del sistema economico”, unendo in questo modo clima, economia, vita sociale, futuro sostenibile, affinché l’adattamento non sia solo governato dal cambiamento dei parametri o dalla forza dei più forti, ma sia una decisione per un mondo più giusto, pacifico e sereno per tutti. Più che far parte del problema, oggi è importante sentirci protagonisti della soluzione.



Scarica questa edizione in formato PDF

Dimensione 2588.26 KB

Gentile lettore,
Continueremo a fare tutto per portarvi sempre notizie d'attualità, testimonianze e riflessioni dalle nostre missioni.
Grazie per sostenere il nostro Giornale.


Altri articoli

Edizione di Dicembre 2018

Fine servizio!

Domenica 30 settembre è stata una data storica per la comunità della Casa Madre. Dopo 58 anni di servizio, le saveriane hanno terminato la loro col...
Edizione di Novembre 2022

S’impara l’acqua dalla sete

LA PAROLA Gesù disse loro: «Se uno di voi ha un amico e a mezzanotte va da lui a dirgli: “Amico, prestami tre pani, perché è giunto a me un amico...
Edizione di Marzo 2011

Dieci ''missioni'' possibili

"Caritas Europa" propone dieci comportamenti semplici ma efficaci, che anche noi a nostra volta possiamo proporre a singoli cittadini, ai gruppi e ...
Logo saveriani
Sito in costruzione

Portale Unico dei Saveriani in Italia

Stiamo finalizando la nuova versione del portale

Saremmo online questa estate!

Ti aspettiamo...

Versione precedente del sito