Skip to main content

Economia onesta, via di pace

Condividi su

Un incontro per pentare responsabili

Ci siamo trovati insieme a riflettere sull’economia, oggi motivo di speculazione e di conflitti. Volevamo cercare spiegazioni, esperienze e proposte perché i rapporti tra le persone e tra i popoli siano basati sull’onestà e sui valori della dignità comune. Se vissuta così, l’economia può pentare una via di pace e di convivialità.

Non conta solo il Pil

Danilo Amadei, presidente dell’associazione "Cibo per tutti", ha introdotto il tema, ricordando il significato della parola "kuminda". In lingua creola significa "cibo conpiso". È l’obiettivo che ci siamo proposti come impegno all’interno del mercato.

È stato calcolato che si produce il doppio di quello di cui abbiamo bisogno, mentre 800 milioni di persone vivono con meno di un dollaro al giorno. Eppure ci sono esperienze positive che possono aiutarci a impegnare testa e cuore, perché "globalizzare la solidarietà" è possibile. L’economia riguarda ognuno di noi, ci coinvolge come cittadini e fratelli.

Benedetto Gui, docente di economia politica all’università di Padova, ha ricordato che le disuguaglianze sono causa di instabilità e che è necessario regolare i mercati internazionali. Infatti, la crescita del Pil (prodotto interno lordo) non corrisponde a una crescita di felicità. È importante valutare e controllare, oltre al reddito, altri valori basati sulle relazioni: l’onestà, l’amicizia, la gratuità.

Dio è ricco o povero?

Un momento di comunione tra credenti delle varie confessioni religiose è stato vissuto con la preghiera del Padre nostro. Era un invito a sentirci fratelli e sorelle, impegnati a portare i pesi degli altri, senza frontiere. Poi, la bella tavolata con le ciotole di riso e fagioli.

Dopo la cena, ha preso la parola don Niccolini che ci ha provocato con una domanda: "Dio è ricco, o è povero?". La risposta ce la dà proprio Gesù. Dio non è solitudine, ma è l’eterno donarsi. Le proposte che lui ci fa sono di relazioni vere e fraterne con gli altri. E noi cosa possiamo fare? Dobbiamo "scendere" verso l’altro. La beneficenza mondiale non risolve i problemi. Bisogna pentare fratelli, riconoscere nell’altro un dono. È importante credere nella reciprocità: anche l’altro può mettersi in piedi; ogni persona è una pagina di un bel libro.

Don Niccolini ha terminato ricordando il salmo 147: "Dio ha messo come tuoi confini la pace". Davanti a Gesù che "si sporca" con chi ha fame, con chi vive nell’angoscia e con la morte, anche la chiesa non può avere altri confini se non la pace. L’economia solidale deve pentare una regola di casa, perché tutti ci tengono su. Insieme ci si sostiene.



Scarica questa edizione in formato PDF

Dimensione 2550.76 KB

Gentile lettore,
Continueremo a fare tutto per portarvi sempre notizie d'attualità, testimonianze e riflessioni dalle nostre missioni.
Grazie per sostenere il nostro Giornale.


Altri articoli

Edizione di Dicembre 2017

Vivere la missione affidata

Quanti volti della missione esistono! A Brescia, durante il Festival di ottobre ne abbiamo incontrati tanti. Marco ci ha raccontato come, dal rien...
Edizione di Giugno/Luglio 2015

Per te, Madre!

Sono salita a vedere la collina, respirare il verde! Le mie radici sono là nel campo che ha fiorito sul cuore un bananeto e una capanna di terra pe...
Edizione di Agosto/settembre 2013

La festa di sant’Antonio a Macomer

A Macomer è tradizione festeggiare S. Antonio da Padova in maniera unica. A circa dodici chilometri dalla cittadina si erge il monte S. Antonio. Pr...
Logo saveriani
Sito in costruzione

Portale Unico dei Saveriani in Italia

Stiamo finalizando la nuova versione del portale

Saremmo online questa estate!

Ti aspettiamo...

Versione precedente del sito