Dio chiama, ma siamo sordi?
In questi ultimi mesi, i saveriani si sono occupati molto di missione, giustizia e pace in Italia e nel mondo. Ci chiediamo sempre come mai siano pochi in Italia i giovani che decidano di farsi missionari, cioè consacrati per il mondo per tutta la vita...
Certamente Dio chiama. Allora cosa succede? O i giovani sono sordi o noi non ci sappiamo fare! Quando dico "noi", penso ai saveriani, alle congregazioni missionarie, ai laici...
Una vita appassionante
Gli animatori vocazionali, missionari ed evangelizzatori saveriani del primo annuncio in Italia e nel mondo, si trovano in grandi difficoltà su come far scoprire la vocazione missionaria a chi ce l'ha. Forse dobbiamo essere più coraggiosi e mostrare con la nostra vita che l'esistenza donata al Signore e ai fratelli di altri popoli, culture, religioni del mondo è appassionante!
Il Regno di Dio è già presente in mezzo a loro e si tratta di riconoscerlo ed esplicitarlo, annunziare la Buona Notizia dell'Incarnazione, vita piena d'amore, passione, morte e resurrezione di Gesù... Dio si è fatto uno di noi, con noi, il più povero, per liberare gli oppressi, liberarci da ogni male e darci la vita eterna... Ciò è molto bello e riempie di gioia e dovrebbe affascinare i giovani.
Impegnati in tante realtà
Ma occorre anche la nostra testimonianza di vita, che non manca, perché ci battiamo per la pace mondiale, per i senza fissa dimora ad Ancona, per gli alcolisti e tossicodipendenti in recupero a Massignano, stiamo in mezzo ai giovani ad Ancona, Macerata, Fano, Roseto degli Abruzzi... Siamo impegnati anche con i malati di hiv del Focolare, gli immigrati di Ancona e Macerata, la comunità brasiliana nelle Marche. Teniamo ritiri, corsi e incontri con operatori cristiani dei Centri missionari, Caritas, Migrantes, Azione Cattolica, scout, gruppi missionari, associazioni...
Ovunque siamo chiamati, andiamo. Spesso, però, anche la politica non aiuta perché annuncia progressi lontani da raggiungere, mette pezze qua e là in un vestito che esigerebbe fosse rifatto, cominciando dalla ridistribuzione dei redditi. Ma questo si chiamerebbe rivoluzione!
Libertà, gioia e passione per i deboli
Dal nostro canto, contribuiamo a formare le coscienze per la politica vera, attenta ai beni comuni, allo stato sociale, alle riforme di base, ai diritti umani e sociali. In questa situazione, c'impegniamo a denunciare l'evasione fiscale, le corruzioni, il ritardo nelle riforme, la speculazione finanziaria, lo sfruttamento dei pesi più poveri, il precariato, il lavoro in nero, il diritto di cittadinanza...
Tutto questo gridiamo a Dio. E lottare è vangelo! Dio è il difensore dei poveri: che gli sfruttati, affamati ed esclusi, discriminati si organizzino, come in Brasile, e rivendichino pacificamente i loro diritti.
Dobbiamo svegliarci dal sonno delle tenebre che offuscano i nostri occhi e diventare missionari verso gli immigrati, i giovani smarriti, i poveri dell'Italia e del mondo! Fate la proposta ai giovani di essere missionari, perché siano liberi, allegri, felici pienamente, gioiosi, fraterni, pieni di Dio, festosi, appassionati ed estatici per il Signore e per i poveri!