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Dal Messico alle Filippine

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È passato per salutare i suoi familiari residenti a Nembro p. Eugenio Pulcini: è stato a lungo in Messico ed è partente per le Filippine. Interessante quanto ci ha detto sulla sua preziosa esperienza messicana.

Sei stato a lungo in Messico e ora parti per le Filippine: quali gli aspetti più interessanti della Chiesa e della società messicana?

Data l'eterogeneità - in moltissimi aspetti - della nazione messicana, è difficile pretendere di dire in poche parole una realtà così complessa, per di più in un momento in cui si stanno realizzando tanti e così profondi cambiamenti. La Chiesa messicana è considerata una Chiesa "conservatrice", ma è certamente ricca di vitalità e conta sulla straordinaria religiosità e forza di fede di un popolo che ha combattuto per difendere le sue credenze.

Ricordo la grande devozione alla Vergine di Guadalupe, che sta ad indicare quasi l'identità nazionale cristiana; la persecuzione degli anni '20 e '30, la cosiddetta guerra dei "cristeros"; i forti movimenti ecclesiali, ecc. Alcuni tratti caratteristici della società messicana sono:

a) Una consistente presenza di indigeni; in tutto il Messico ce ne sono circa 15 milioni, concentrati in gran parte nelle regioni del Sud, a Oaxaca, a Chiapac, a Guerrero. Purtroppo, a tutt'oggi, continuano ad essere la parte più povera di questa grande nazione: sono coloro che subiscono e pagano sulla propria pelle le enormi ingiustizie di un sistema economico, ormai multinazionale, che continua ad influire negativamente sulla vita e sul futuro di milioni di innocenti. La "rivolta del Chiapas" di cui si è parlato in tutto il mondo qualche anno fa e che non è ancora risolta, esprimeva molto bene il malessere e le ingiustizie che opprimevano ed opprimono tuttora gli indigeni.

E rimasta celebre quella battuta di un giornalista americano che così sottolineava una delle principali cause dei problemi del Messico: "Così lontani da Dio e così vicini agli Stati Uniti".

b) Forte concentrazione della popolazione nelle grandi città: negli ultimi 50 anni più della metà della intera popolazione messicana si è concentrata nelle quattro o cinque città più importanti: Città del Messico, Guadalajara, Monterrey, Puebla. È facile pensare alla gravità dei problemi sociali e culturali che ne derivano.

c) Il processo di democratizzazione del sistema politico messicano che già da alcuni anni sta avanzando e che pur tra difficoltà ed inevitabili limiti, dovrebbe continuare a migliorare la qualità morale della classe politica chiamata a guidare il Paese.

Che lavoro svolgono i Saveriani in Messico?

In Messico i Saveriani sono presenti da circa 50 anni; si dedicano alla animazione missionaria della Chiesa locale e alla formazione di nuove vocazioni missionarie saveriane. Ma svolgono anche un importante ruolo educativo nelle varie scuole private, apprezzate molto, oltre che dalle famiglie, anche dalle autorità locali. Inoltre i Saveriani del Messico sono responsabili di due comunità ecclesiali tra gli indigeni "nahutl", nello stato di Hildago.

Risulta che sono molti in Messico i giovani che si consacrano a Cristo: quali i motivi che spiegano questa donazione radicale?

Sono più di 130, oggi, i Saveriani messicani, tra presbiteri e studenti di teologia, vicini all'ordinazione. Il maggior numero dei candidati viene dalla zona centrale del paese - la zona dove il Vangelo ha le radici più profonde e dove più forte è la tradizione cristiana: sono gli stati di Jalisco, Guanajuato, Queretaro, Michoacan, Aguascalientes.

Sono questi gli stati dove per quasi vent'anni si è combattuta un'orrenda guerra civile "in nome" della religione cattolica, che di fatto è stata perseguitata da un governo dichiaratamente anticlericale e massone. D'altra parte, una grande parte del popolo messicano, proprio per la sua religiosità, continua ad avere una sincera stima e profonda devozione per la figura del sacerdote e del missionario.

Sono state aperte le missioni tra gli indigeni del Messico: come sono queste comunità ecclesiali, così diverse per lingua, cultura e organizzazione sociale?

Fin dai primi anni ’70 nei Saveriani siamo presenti tra gli indigeni nahualt della Sierra Huasteca, ai confini degli stati di Hildago, San Luis Patosi e Veracruz, nella diocesi di Huejutla. Oggi sono due le comunità saveriane che svolgono il loro servizio missionario tra questi nostri fratelli cercando di inserirsi con sincerità e apertura nella cultura e nella Chiesa locale. Sono comunità molto vivaci e molto sofferenti, culturalmente ricche, ma socialmente molto emarginate.

Lo sforzo richiesto per essere Chiesa autoctona è grande per tutti, ma soprattutto per noi missionari, perché siamo chiamati a ripercorrere la nostra comprensione di Dio e della storia che Dio vuol costruire, sulla "loro" strada, nella "loro" cultura, assumendo le "loro" caratteristiche.

Che tipo di lavoro ti aspetta nelle Filippine?

La presenza saveriana nelle Filippine, datata dal 1992, è caratterizzata dalle attività di animazione missionaria, pastorale vocazionale e formazione di coloro che si consacrano a Dio. Dopo alcuni mesi di studio della lingua locale, dovrei cominciare a prestare il mio servizio missionario, insieme ad altri due Saveriani messicani, nella parrocchia di s. Francesco Saverio, a Maligaya, alla periferia di Manila. Vi farò sapere qualcosa di più tra qualche tempo quando conoscerò personalmente la zona e la situazione.

Hai magari qualche progetto che vorresti presentare ed affidare ai nostri lettori?

È la prima volta che vado nelle Filippine per cui confesso che non ho particolari informazioni circa il progetto pastorale e le eventuali iniziative della nostra parrocchia. So solo che è in espansione, con 50 mila abitanti, composta da gente emigrata da poco nella capitale, e in un ambiente dove sono presenti tutte le problematiche delle periferie delle grandi metropoli. Ci raccomandiamo, come sempre, al ricordo di tutti i nostri amici, al loro aiuto spirituale, morale e anche materiale.



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