Al di là delle semplici parole… Quando andiamo in missione?
Dal 31 aprile all’1 maggio si è tenuto l’ultimo incontro dei giovani delle comunità saveriane del sud Italia: Reggio Calabria, Salerno e Taranto. Ci siamo ritrovati a Gallico, da dove eravamo partiti l’anno scorso dopo il convegno estivo, con l’impegno di vivere l’ascolto, l’incontro e il servizio. C’erano una trentina di giovani. Tutti hanno portato con sé il desiderio di incontrare il Signore, di amarlo e di annunciarlo con gioia.
Un chiodo per ricordo
Come segno di riconoscenza, i giovani hanno celebrato l’Eucaristia nel santuario della Madonna della Grazia, presieduta da padre Pierluigi Felotti, rettore della comunità di Gallico. L’aveva preparata il gruppo di Taranto, sotto la guida di padre Nicola Macina. Al termine della Messa, a ogni giovane partecipante è stato consegnato un piccolo dono - ricordo: una preghiera e un chiodo. Proprio così, un chiodo! Questo per dire che Cristo deve diventare il nostro chiodo fisso; la sua missione ci deve spingere a incontrare l’altro “fino agli estremi confini della terra”.
Dopo la celebrazione eucaristica è seguita la proiezione del film Alla luce del sole. Il film rappresenta la vita di don Pino Puglisi, ammazzato dalla mafia il 15 settembre 1993. Era il giorno del suo 56esimo compleanno.
Nel buio della notte
Alle 11 della notte, è iniziata la veglia di preghiera, preparata dal gruppo di Gallico, guidato da Michel e da Mariella. Abbiamo pregato e meditato sulla parola di Gesù: “Io sono la luce del mondo”. Nel buio della notte, ci siamo messi in cammino verso il sepolcro, come Maria di Magdala, alla ricerca di quel Risorto che dona coraggio e forza per vivere la missione.
Nella veglia abbiamo visto la nostra situazione di buio; abbiamo preso coscienza del buio nostro personale e del nostro mondo. È buio perché manchiamo di speranza vera. E mancano anche tante cose: lavoro, casa, istruzione, pace, perdono, senso della vita, serenità, affetto... Nel buio della notte ci siamo fermati. Abbiamo spento le nostre candele e abbiamo riacceso il cero pasquale, segno di Cristo che illumina la nostra notte. Solo con lui, possiamo essere “luce del mondo”.
Cercando il Signore
Il giorno seguente, c’era un sole splendente. Tutti insieme ci siamo radunati per la preghiera di lode a Dio. Suor Betty, missionaria saveriana del Brasile, ed io abbiamo guidato la preghiera e la riflessione sul vangelo di Giovanni (20, 11-29): l’incontro di Gesù risorto con Maria di Magdala e con Tommaso. Abbiamo meditato su quattro parole: cercare, amare, incontrare, annunciare.
Alla fine siamo giunti a questa conclusione: per cercare il Signore, noi dobbiamo superare alcune paure che sovrastano la nostra vita; nello stesso tempo, per amare abbiamo bisogno di passione e di coraggio, tenendo presente la scala dei valori che devono accompagnare la nostra vita.
Basta con questi incontri!
Beh, non abbiamo solo pregato e meditato... Ci siamo gustati anche una buona pizza e qualche altra specialità locale, in grande fraternità e allegria. E non è mancata la partita a pallone, con Matteo in grande stile, Rita in versione bomber e Giacomo, libero da ogni schema.
Nella verifica è emersa la bellezza di aver sperimentato la gioia di incontrarci, come una famiglia. Sono venute fuori anche alcune proposte: organizzare ogni anno un campo estivo; valorizzare la disponibilità a servire chi è nel bisogno; impegnarci a livello locale nel volontariato…
Come al solito, devo mettere la mia ciliegina sulla torta. La ciliegina è questa: mi auguro che un giorno nessuno abbia più bisogno di questi incontri e che mi dica: “ho scelto di andare in missione, di consacrarmi, di sposarmi, di impegnarmi come laico... Basta con gli incontri. Ho deciso di darmi da fare!”.
Grazie a Rosa e a tutta l’équipe del parco della mondialità per l’accoglienza e l’ottima cucina, speciale e gustosa. Grazie anche a suor Betty, per la sua presenza in mezzo a noi e per il bel canto brasiliano che abbiamo ascoltato nella preghiera.
Arrivederci e... buona estate nel servizio di Dio e dei fratelli.