Skip to main content

Ad Ancona come in famiglia

Condividi su

Mentre scrivo queste righe, sto preparando le valigie nella casa saveriana di Ancona, in cui ho vissuto due anni di formazione, che mi hanno arricchito la vita. Si avvicina ormai la mia partenza per il Messico e guardo un po' indietro per vedere come il Signore ha operato nella mia vita in questi due anni nelle Marche.

Ciascuno è un dono

Quando sono arrivato, provenivo da un anno molto intenso vissuto nella casa saveriana di Salerno, in cui ho potuto sperimentare la gioia dell'animazione missionaria che si respirava nella comunità dei saveriani. Qui ad Ancona, in questi due anni, ho trovato una vera famiglia, mi sono sentito a casa, sono stato accolto per quello che sono e ho potuto sperimentare come i legami di fede possano essere anche più forti degli stessi legami di sangue.

Sono cresciuto molto, ho conosciuto tante persone stupende, che mi hanno mostrato, con la loro fede e la loro gioia, che Dio ha creato ciascuno di noi come un dono. Ho imparato a guardare me stesso e la realtà con gli stessi occhi con cui Dio guarda. Risuonano in me le parole del salmo 139: “Ti ho fatto come un prodigio”.

È proprio questo che ho scoperto, che il Signore ha creato ciascuno come una persona unica.

L'entusiasmo iniziale di far conoscere Gesù a chi ancora non lo conosce, oggi si trasforma in desiderio sempre più forte di far scoprire ai fratelli e alle sorelle che sono unici al mondo e che la loro vita vale, perché proviene dall'amore del Signore e da un amore che si è dato totalmente, fino a versare il sangue sulla croce.

Partire e ripartire…

Al pensiero di partire per il Messico, sento crescere ancora di più quel desiderio che mi ha spinto per la prima volta a lasciare Salerno e a iniziare questo cammino nella famiglia saveriana.

È vero, è difficile lasciare un posto, e soprattutto gli amici e la comunità, con cui ho condiviso gioie e dolori, entusiasmi e paure, e tante belle esperienze autentiche. Però questo lasciare per partire di nuovo, mi sta insegnando che siamo di passaggio e che possiamo continuare per sempre a piangere su ciò che si lascia; ma è meglio partire e ripartire da ciò che ci portiamo con noi da tutte queste persone.

Tutti coloro che ho incontrato mi hanno dato tanto, mi hanno lasciato numerose ricchezze da coltivare e far crescere nel mio cuore.

Sono certo che dovunque il Signore mi chiamerà ad andare, troverò una famiglia pronta ad accogliermi e io sarò pronto a spendermi per continuare a costruire e fare del mondo una sola famiglia.



Scarica questa edizione in formato PDF

Dimensione 2425.92 KB

Gentile lettore,
Continueremo a fare tutto per portarvi sempre notizie d'attualità, testimonianze e riflessioni dalle nostre missioni.
Grazie per sostenere il nostro Giornale.


Altri articoli

Edizione di Dicembre 2015

Per un mondo diverso…

Sono a Udine dal 1° novembre 2015, per un normale cambio che avviene nel nostro istituto missionario. Infatti, p. Antonio Guiotto è tornato in Sier...
Edizione di Giugno/luglio 2018

Gesù, amico che non sa giudicare!

Dio ama ognuno di noi in modo personalizzato. Non ci ama in serie. Il suo sguardo si pone teneramente sul volto di ciascuno. La fede cristiana è fa...
Edizione di Dicembre 2001

Tema: Abbiamo chiesto braccia, sono arrivati uomini e donne

Gli immigrati della porta accanto - Said, il geologo spazzino Torino, come tante altre metropoli, ha un problema difficile da risolvere: quel...
Logo saveriani
Sito in costruzione

Portale Unico dei Saveriani in Italia

Stiamo finalizando la nuova versione del portale

Saremmo online questa estate!

Ti aspettiamo...

Versione precedente del sito