A scuola di timone
Un vecchio marinaio, che aveva navigato in tutti i mari, gridava a un giovane: “Chi ti ha insegnato a tenere il timone in questo modo?”. Lo faceva girare come fosse una trottola. Gli scappò via il cappello, tanto era arrabbiato. “Così andrai a sbattere contro la riva. E poi chi verrà a disincagliarti?”. L’aspirante timoniere diventò di tutti i colori. Il vecchio marinaio si accorse di avere un po’ esagerato. Gli fece vedere come doveva fare. In tal modo, arrivarono al porto. Il giovane non sapeva più come ringraziarlo. Il vecchio marinaio gli disse di sedersi su quel mucchio di corde. “Sai quanti anni ho? È difficile, perché me lo sono dimenticato anch’io. Ma mi ricordo una storia che mi raccontava mio nonno. Lui l’aveva letta da un librone, che si chiamava vangelo. Un certo Simone, detto Pietro, anche lui marinaio, ma di acqua dolce. Una notte, insieme ai suoi amici, un certo Gesù gli aveva detto di mettere la barca in acqua e di aspettarlo sull’altra riva del lago. Così fecero. Ma quella era una notte speciale che non dimenticheranno mai più. D’improvviso un vento fortissimo investì la barca. Pietro cercava di tenere saldo il piccolo timone. Dovette farsi aiutare dagli altri, ma non ce la facevano. L’acqua entrava da tutte le parti. Quel Gesù arrivò all’improvviso, si fermò davanti a loro e poi, con un balzo, entrò nella barca. Tutti rimasero meravigliati, tranne Pietro, che teneva con tutte le sue forze quella specie di timone. Allora si sentì una voce, più forte del vento e tutto si calmò. Sempre quel Gesù disse loro di non avere paura, perché Lui era sempre con loro”. “E cosa devo fare io?” gli chiese il giovane. “Semplice - concluse il vecchio marinaio - vai da Lui a scuola di timone e non potrai più avere paura”.